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Affaire Amt, il Comune replica con le note di Rosso e Giordano – Ultima TV


Le note del Comune sull’affaire Amt fatto scoppiare dal consigliere Manlio Messina 

Il Comune affida a due note la replica all’affaire Amt fatto scoppiare ieri in consiglio comunale dal consigliere di Fratelli d’Italia, Manlio Messina, che ha sventolato in aula all’amministrazione documenti a suo dire inconfutabili, che certificherebbero le colpe del Comune nella gestione di 42 milioni di euro, fatti transitare dalla sera alla mattina dall’Amt al Comune. A prendere le difese dell’amministrazione guidata da Enzo Bianco è Massimo Rosso (ragioniere generale del Comune) che parla di «dichiarazioni prive di fondamento» e poi entra nello specifico e spiega «che i 42 milioni di euro della bad company non sono ‘nelle casse del Comune’, ma bloccati nella competente tesoreria». Il ragioniere inoltre liquida il consigliere Messina, che secondo lui fa «speculazioni politiche». Anche Roberto Giordano (commissario liquidatore dell’Amt) respinge le accuse fa notare di aver «proceduto alla chiusura del bilancio di liquidazione con il trasferimento di debiti e crediti all’ente proprietario, ossia il Comune. Ma debiti e crediti sono stati sempre, di fatto, a carico dell’ente».

«La vecchia Amt – ha spiegato Giordano – è una azienda municipalizzata, priva di personalità giuridica propria e di Partita Iva e fa parte integrante dell’ente Comune. Si tratta di una bad company alla quale erano rimasti da pagare alcuni debiti di natura tributaria non trasferiti alla nuova Amt e attualmente in contenzioso con la prima udienza fissata nel secondo semestre del 2017. La liquidazione però deve avere un termine e, dopo aver definita la posizione creditoria e debitoria, era opportuno procedere alla chiusura del bilancio di liquidazione. Con la chiusura, si risparmia sui compensi e sulle spese di gestione. La liquidazione, – ha concluso il commissario – com’è ovvio, porta al trasferimento di debiti e crediti all’ente proprietario, ossia il Comune».

Basteranno queste spiegazioni al consigliere di Fratelli d’Italia e ai cittadini catanesi?



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