I dipendenti Amt vanno in sciopero e paralizzano la città. Nessun autobus in servizio, molti disagi per i cittadini e gli scontri in strada non sono mancati
Catania. Giornata di malcontento nella città dell’Elefante, che ha visto contrapposti due schieramenti: i dipendenti Amt in sciopero da una parte, e cittadini disagiati per la mancanza di autobus dall’altra.
Scioperare è diritto di ogni lavoratore, come previsto dalle leggi sindacali, ma molti cittadini catanesi non hanno gradito particolarmente il totale blocco delle linee Amt nella giornata di oggi. Alla base dello sciopero i soliti motivi già palesati precedentemente dai dipendenti dell’Azienda di trasporti: la fatiscenza delle vetture, lo stipendio arretrato, il mancato versamenti dei contributi. Ma il sit-in di protesta davanti la sede Amt Spa si è trasformato in una doppia protesta, grazie al contributo dei cittadini che hanno deciso bene di palesare il loro disagio.
«Chi non ha la macchina come fa ad andare a lavoro?». «Per colpa del vostro sciopero ho dovuto camminare a piedi nonostante l’infiammazione del nervo sciatico», «Non è giusto che scioperiate a discapito della mobilità dei cittadini».
Queste sono solo un frammento delle accuse mosse da alcuni cittadini nei confronti degli autisti che hanno preso parte al sit-in, accusati di scioperare quasi senza un valido motivo. «Capiamo il disagio dei cittadini catanesi – replica uno degli autisti in sciopero – ma è nel nostro diritto di lavoratori scioperare. Anche noi viviamo giornalmente parecchi disagi; doppie corse, doppi turni, senza stipendio da mesi e senza nemmeno che ci versino i contributi previdenziali. Ogni giorno quando sono in corsa mi sento accusare di ritardi negli orari, di autobus troppo pieni, chi sale in vettura si scaglia contro di me non capendo che noi dipendenti non abbiamo colpa di questi disservizi. Noi siamo in sciopero proprio perchè in questa azienda sono molte le cose che non vanno e lo palesiamo com’è giusto che sia. Con sole 29 vetture su tutta Catania, di certo, non si possono pretendere corse veloci, partenze puntuali e autobus vuoti».
Uno a uno e palla al centro. Da una parte lo sciopero dei lavoratori insoddisfatti e dall’altra le contestazioni dei cittadini, racchiudono in un unico scatto la fotografia del modus operandi catanese: lamentarsi su ogni fronte.