PALERMO
Non brilla la stella della Juve al Barbera, ma la compagine allenata da Allegri porta a casa ugualmente i tre punti. Clima surreale allo stadio di Palermo, che per gran parte è juventino. Già all’ingresso delle due squadre in campo per il riscaldamento tutto è chiaro: un boato sancisce l’impressione percepita durante la settimana, ovvero che per il Palermo si prospetta la terza trasferta consecutiva. Partita maschia sin dai primi minuti. Dopo appena dieci minuti l’arbitro Valeri, spesso indigesto al club rosanero, ha già annotato nel suo taccuino giallo tre giocatori, due juventini, Bonucci e Mandzukic, e uno rosanero, Goldaniga.
E’ un Palermo sfrontato, che non ti aspetti, davanti alla blasonata juve, giunta nel capoluogo siciliano con ampi favori del pronostico. Molto possesso palla per gli uomini allenati da De Zerbi, ma poca concretezza negli ultimi trenta metri. Ma le occasioni migliori sono dei bianconeri, che con Mandzukic e Higuain, hanno impensierito più volte Posavec.
Il primo tempo non sembra mostrare la differenza oggettiva di organico tra le due squadre, che si affrontano senza timori. Alla fine della prima frazione di gioco il pubblico del Barbera, quello di fede rosanero, è soddisfatto e dà il giusto tributo ai propri beniamini con applausi scroscianti, ma soprattutto meritati. A spezzare l’equilibrio, ad inizio ripresa, il più classico degli autogol: tiro dal limite dell’area di Dani Alves, Goldaniga in controtempo prova ad intercettare il pallone di tacco, ma ne esce una deviazione che spiazza l’incolpevole Posavec. Il Palermo è “quadrato”, non si perde d’animo e prova a non perdere, con una manovra avvolgente, con un pressing alto e asfissiante, che mettono in seria difficoltà gli uomini di Allegri. Alla fine però il gol non arriverà e il pareggio, che sarebbe stato forse la più giusta conclusione per l’impegno profuso in campo, non arriva. I rosanero dovranno accontentarsi del possesso palla: 53% contro il 47 della Juve.
I bianconeri dimostrano di non avere ancora tolto il freno a mano in questo inizio stagione, mentre il Palermo conferma quanto di buono ha fatto vedere da quando sulla panchina si è seduto Roberto De Zerbi: un gruppo unito che se continuerà con questi standard di applicazione e con questa determinazione, potrà dare filo da torcere a qualsiasi avversaria.
di Michele Sardo
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