I pm del processo sulla trattativa Stato-mafia, Nino Di Matteo e Roberto Tartaglia, hanno chiesto il confronto tra il colonnello Antonello Angeli e il maresciallo Saverio Masi per le discrepanze sulle loro testimonianze in merito alla perquisizione nelle casa all’Addaura di Massimo Ciancimino nel 2005. “Io – ha detto Angeli – non ho mai visto il ‘papello’”, mentre Masi ha affermato che proprio Angeli gli parlò del papello. Le difese del generale Mario Mori e del colonnello Giuseppe De Donno si sono opposte. La corte si pronuncerà nella prossima udienza. Il processo è stato rinviato al 7 ottobre quando verrà sentito Sergio De Caprio che si è per due volte giustificato per un impedimento ad essere presente all’aula bunker dell’Ucciardone.
In aula, intanto, e’ stato sentito il file con la registrazione dell’audio – fatta da Radio Radicale – della conferenza stampa tenuta dal generale Giorgio Cancellieri, comandante dei carabinieri della Sicilia, del 15 gennaio 1993. In particolare, secondo i pm Nino Di Matteo, Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia, le parole dette dal generale hanno una notevole rilevanza: «gravissimi e reiterati episodi di criminalità nell’isola, fenomeni che hanno aggredito nei gangli vitali la popolazione, il cittadino comune, qualsivoglia attività produttiva, con attacchi ripetuti contro le istituzioni statali. E questo in un piano anche strategico che addirittura potrebbe avere dell’inaudito e dell’assurdo, mettendo in discussione l’autorità istituzionale. Quasi a barattare, a istituire una trattativa per la liquidazione di una intera epoca di assassini, di lutti, di stragi in tutti i settori della vita civile nazionale». Secondo i pm, è significativo che si parli di “trattativa” e di “baratto” in occasione dell’arresto di Riina nel 1993.