TARANTO
Un altro pari. Un altro punto. Ma se non vinci con una squadra obiettivamente poco dotata come il Taranto, i tre punti con chi li fai? Il Catania gioca discretamente allo Iacovone, gestisce la partita, ma questo benedetto gol non ne vuole sapere di arrivare. I pugliesi sono poca cosa, gli etnei sembrano avere i mezzi per colpire ma non danno l’impressione di custodire la forza (o, quel che è peggio, la convinzione) per riuscirci.
Lo 0-0 può suscitare commenti diversi, a seconda dei punti di vista, ma se questa partita doveva servire ai rossazzurri per convincersi di aver dato un nuovo impulso alla stagione, siamo ancora lontani anni luce. Per questo, ci vuole altro, ci vuole coraggio, ci vuole un gioco più incisivo, una condotta di gara diversa (anche probabilmente nella gestione del gruppo) e, soprattutto, ci vogliono i gol. Il Catania in questo momento vede la porta come un miraggio. I numeri in tal senso sono impietosi.
Paolucci continua a inanellare prestazioni inconsistenti, però grazie a Barisic e a Di Grazia (che certe volte insiste un po’ troppo con la conclusione personale) e con un centrocampo più veloce e concreto, i rossazzurri fanno il match.
Rigoli cambia. A centrocampo, fuori Scoppa, dentro Bucolo, rientra Parisi in difesa (a destra), mentre in attacco con Paolucci e Di Grazia c’è, appunto, Barisic che tanto ha impressionato nei minuti giocati col Fondi.
Il Catania in avvio è subito corto e aggressivo. Recupera palla e gioca facile. Non è pericoloso, così come il Taranto d’altro canto. Allo Iacovone si affrontano due squadre che subiscono poco, ma che nelle prime sette giornate hanno anche segnato col contagocce. Le trame rossazzurre restano comunque interessanti. La squadra di Rigoli fa la partita. Il Taranto risponde con qualche piazzato (Balzano da 30 metri trova un Pisseri attento).
Il primo tiro degno di questo nome arriva alla mezz’ora. “Motorino” Di Grazia si lascia alle spalle un paio di avversari e conclude dai 20 metri costringendo il portiere avversario Maurantonio ad un bell’intervento in angolo. Lo 0-0 a fine primo tempo ci sta, vista la carenza di emozioni, ma sul piano tattico è stato il Catania a farsi preferire. Come sempre, però la fatica è tanta (troppa) per riuscire a creare pericoli davanti.
Una bella occasione per far gol arriva in avvio di ripresa. Barisic riesce a crossare dalla destra. Pallone preciso per Di Grazia che conclude di destro (strozzando un po’ la conclusione). La sfera esce di poco alla destra del portiere di casa. Entra Russotto per Paolucci. Il Taranto sta lì, attende, ma il Catania non affonda il colpo e così i pugliesi si ridestano. Nel finale è la squadra di casa ad avere più slancio (Bergamelli salva su Potenza), Pisseri non è mai impegnato, ma qualche brivido lo corre. Poco prima del fischio finale, Russotto ha un’altra occasione d’oro, ma la spreca.
La partita è tutta qui. Il Catania restituisce il segno + alla sua classifica, ma l’impressione evidente è quella di un’altra possibilità gettata al vento. E poi c’è l’idea costante di una squadra (intesa in tutte le sue componenti) che adesso non è all’altezza dei pronostici di inizio stagione. Col Messina dovrà vedersi più di qualche timido segnale.