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La foiba di Roccamena: un mistero di mafia – Ultima TV


PALERMO

Continuano le indagini dopo il ritrovamento dei resti umani a Roccamena. La pista investigativa è quella mafiosa.

Roccamena. «La pista investigativa è decisamente quella mafiosa – afferma il pm Sergio Demontis – anche perché la grotta si trova a pochi passi dalla terra di Riina. Siamo all’inizio delle indagini e ci vorrà del tempo per risalire all’identità dei cadaveri».

Un alone di mistero avvolge ancora il caso di Roccamena. Quelle ossa umane trovate in una grotta all’interno della quale c’era un tunnel naturale. Una vera e propria foiba che sta  tenendo impegnati gli inquirenti per risalire all’identità di quei corpi ormai in decomposizione. Una fonte confidenziale dei carabinieri avrebbe fornito la soffiata per risalire alla fossa che ha tutte le caratteristiche di un cimitero di mafia.

Non è chiaro ancora se si tratti di 5 o 6 cadaveri ma una certezza c’è: attraverso i brandelli di abiti si è capito che queste persone sono state uccise trent’anni fa.

Adesso saranno i Ris ad eseguire l’esame del Dna per provare ad associare i resti umani con le persone scomparse fra gli anni ’70 e gli anni ’80 in questa zona della Sicilia, proprio a pochi passi da Corleone.

Fra i ritrovamenti c’è anche una scarpa rossa che apparterrebbe ad una donna; forse ad Antonina Altamore, sparita nel nulla nel 1975. Ma fra le ipotesi investigative anche quella che ricollegherebbe i cadaveri alle persone che in quegli anni si ribellarono al grande affaire di mafia legato alla costruzione della Diga Garcia.

Il fascicolo è in mano ai sostituti procuratori Sergio Demontis e Siro De Flammineis che oltre ai carabinieri e ai vigili del fuoco si stanno facendo aiutare da un antropologo forense e un archeologo, arrivati entrambi da Milano.

È solo questione di tempo ma presto si farà  luce su quello che attualmente è un “mistero di mafia”.



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