Egregio signor Bianco,
se c’è una cosa che lei dimostra di non aver proprio capito, questi sono i suoi concittadini. Ma come fa a non accorgersi che da quando è tornato ha fatto cose positive solo nel campo culturale, sfasciando tutto il resto.
Nemmeno cento giorni di governo e butta giù il ponte a cui i catanesi erano tanto affezionati, e ancora oggi si pubblicano foto nemmeno fosse quello di Brooklyn; le domeniche invece di godersi un giorno di vacanza decide di passeggiare al lungomare e preso dall’entusiasmo primaverile pensa bene di “liberare il lungomare” manco fosse preda imbavagliata di ricattatori talebani, invece di sistemarne le parti frananti ed illuminarlo un po’ visto che la sera i “venditori ambulanti dalla pelle scura” non si notano nemmeno tanto é buio!
E ora che fa?! Toglie i cassonetti?!
Ma é impazzito?!
Ma non sa che i catanesi sono talmente affezionati ai propri cassonetti da riempirli oltre l’orlo o a volte, i più innamorati, buttano addirittura la spazzatura per terra per non appesantirli troppo, o la gettano al volo dal finestrino da lontano come si saluta un vecchio amore che non si vuol avvicinare per poi piangere di tristezza.
Da ieri ha tolto, qui c’è da dirlo “di bonu a bonu”, i cassonetti nella zona tra via Umberto e corso Italia ed invece di sostituirli, come fanno in città più evolute come Trento e Bolzano, con dei cassonetti differenziati divisi per condominio o gruppi di palazzine, tutti chiusi con chiavi diverse, ha deciso di farci buttare la spazzatura differenziandola per giornate diverse in base alla tipologia di rifiuto.
Per esempio, se mangiassimo pesce di lunedì, dovremmo tenere a casa il buon odore dei resti fino a mercoledì e speriamo che questo non sia valido anche per i locali, altrimenti abitare vicino a Le tre bocche non sarà più un vanto, ma motivo di trasferimento.
Ma che bisogno aveva di farlo?
Mi ha messo in confusione pure la mamma, che ancora la votava tra l’altro e che buona buona si é fatta la sua prima differenziata ed ha passato la notte cercando di vedere gli operatori ecologici che prelevano il sacchetto, unico stranamente al suo posto in un palazzo con dodici famiglie, “porta a porta”.
Caro signor Sindaco, ma invece di seguire quei “folli” limitrofi di Gravina che togliendo i cassonetti, non controllando e non rifornendo di cassettiere i cittadini hanno permesso con un tacito assenso di buttare la spazzatura differenziando solamente il tipo di sacco usato ma non il contenuto, perché essendo il “presidente del club dei sindaci italiani” non parlava prima con chi la differenziata la fa da anni e addirittura premia i propri cittadini più meritevoli?!
Una cosa é certa, la cacca del mio cane ha a disposizione dei bellissimi nuovi cestini grigi in tutta la città, ma la mia carta igienica usata devo conservarla almeno tre giorni a casa… speriamo non fermenti!