AGRIGENTO
Si è conclusa oggi la requisitoria – fiume dei pubblici ministeri, Ignazio Fonzo, procuratore aggiunto, e Salvatore Vella, sostituto procuratore, nel processo a carico dell’avvocato Angelo Balsamo, ex sindaco di Licata eletto con il Pdl, Francesca Bonsignore e l’imprenditore Carmelo Malfitano. I tre sono accusati di corruzione in atti giudiziari, falsa testimonianza, calunnia, ed altro tranne che per Malfitano che risponde di favoreggiamento.
Una vera e propria maratona: cominciata alle 11,30 e terminata alle 17,30, la pubblica accusa ha richiesto: per Balsamo sette anni e mezzo di reclusione; cinque anni per Francesca Bonsignore;un anno e mezzo per Malfitano.
Da registrare il valido intervento del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo che, citando Alan Turing, descrive con una parabola il “caso Licata”: «Il battito d’ali di una farfalla nella foresta amazzonica ha scatenato tsunami in altra parte del mondo. Esattamente come quanto accaduto a Licata: dall’invio per errore di una mail allo tsunami».
Di pregevole spessore anche l’intervento del Pm Salvatore Vella, spina dorsale dell’intero impianto accusatorio. Domani riprenderà il processo davanti al collegio tutto femminile presieduto da Luisa Turco (a latere Ermelinda Marfia e Rosanna Croce per gli interventi degli avvocati della difesa).
Secondo il pubblico ministero Salvatore Vella l’ex sindaco Balsamo avrebbe istruito una falsa testimone per vincere una causa con una cliente il cui figlio era stato investito da un’autovettura a bordo del suo motorino. Il processo civile al centro della presunte combine poteva avere un esito sicuro e senza alterazioni perché, per una pura casualità, l’intera scena era stata ripresa da una telecamera installata nei pressi della caserma dei carabinieri.
di Giuseppe Castaldo