PALERMO
Sono tre gli agenti della Polizia Stradale di Palermo finiti in manette questa mattina. Un imprenditore li ha accusati di corruzione.
A denunciare per primi sono stati due imprenditori. Quei tre agenti della Polizia Stradale volevano una mazzetta per chiudere un occhio durante il controllo in strada di un mezzo della loro ditta. Ma dalle indagini è emerso che non erano i soli. La notizia è trapelata questa mattina e proprio in tre sono finiti in manette.
Ad eseguire il provvedimento è stata la Squadra Mobile di Palermo che li ha arrestati per corruzione. Una denuncia gravissima con pesanti accuse che adesso gravano sulle loro spalle: corruzione, concussione e falso. Un gioco sporco il loro. Con le minacce di multe e controlli continui tenevano in scacco commercianti e proprio imprenditori.
L’indagine condotta dal dirigente della Squadra mobile Rodolfo Ruperti e coordinata dal Procuratore aggiunto di Palermo Bernardo Petralia, è iniziata dopo la denuncia dei due imprenditori. In un caso i tre agenti hanno fatto una contravvenzione che prevedeva sia il sequestro del mezzo sia una pesante sanzione amministrativa. Ma un modo per annullare tutto c’era: pagare una tangente e il verbale sarebbe stato sostituito con un altro “di comodo” che avrebbe indicato una violazione diversa.
Stanchi delle continue vessazioni, commercianti e imprenditori hanno rotto il silenzio, denunciando tutto alla polizia. E così è scattata l’inchiesta e i tre sono finiti agli arresti domiciliari.