Aggressioni e insulti diventano quotidiani in tutti i Pronto Soccorso della città
CATANIA
Si aspettano un piano di prevenzione contro minacce e aggressioni, un progetto che assicuri l’incolumità di infermieri, medici e personale sanitario. Dettagli, fatti concreti e tempi annunciati di attuazione.
Nuovi Pronto Soccorso con maggiori controlli. Luoghi che devono far fronte alle emergenze, dove il viavai di pazienti e parenti è continuo e…dove le offese e le provocazioni agli infermieri ed ai medici sono consuetudine. L’attesa è molto lunga? Ti prendi un insulto. Non c’è la barella? Ti becchi una minaccia. Non assecondi tutte le richieste del paziente? Parte l’invettiva.
« Noi dobbiamo assicurare un servizio efficiente e garantire la salute pubblica- dice Francesco Saglimbene, chirurgo del presidio ospedaliero del vecchio “Garibaldi”-. Nel pronto soccorso entra chiunque. Persone di ogni età ed estrazione sociale con problemi di ogni tipo. Le discussioni nascono anche per futili motivi. Ci sono disposizioni e normative ben precise che medici ed infermieri devono rispettare alla lettera e che l’utente (o i suoi familiari) non sempre accetta di buon grado. Qualche volta se ne va borbottando, qualche volta torna alla carica aggredendo il personale e danneggiando le sale».
E’ fatto di cronaca di pochi giorni fa le aggressioni al pronto soccorso del Vittorio Emanuele. Situazioni che subiscono anche al “Garibaldi” nei pressi di piazza Santa Maria di Gesù.
Le intimidazioni e le minacce ormai non fanno più notizia perché troppe volte la gente si rivolge al personale in modo violento e maleducato.
Basta una piccola contraddizione- anche un rifiuto cortese- per scatenare la rabbia della gente e bersagliare il medico o l’infermiere con una valanga di insulti. Alcune volte dalle semplice offese si passa alla minaccia di morte e all’ invito a discutere della cosa fuori da qui.
Oggi in alcune strutture ospedaliere c’è già un presidio temporaneo della polizia municipale. Ma tutto questo fermerà i maleducati?