E’ un Catania che non ti aspetti quello che trovi a Melfi. O meglio è il Catania che avevamo visto prima del derby. Dopo il successo sul Messina, i tifosi speravano in una squadra convinta e convincente, fin da subito. Invece nel primo tempo, il ritmo lo dettano i lucani e il Catania si “accontenta”. Fra fine prima frazione e inizio della seconda qualche fiammata, ma in vantaggio ci va il Melfi. I rossazzurri devono inseguire, trovano il pari con Barisic ma riaprono i dubbi.
Questa è una squadra che può veramente competere? Che può risalire la classifica? Che può puntare ai play off per poi “giocarsi le cartucce”? Quella vista oggi, no. Due passi indietro rispetto al derby, perché i rossazzurri ricadono nei loro difetti: poco ritmo e svarioni letali. Il Melfi in una partita con poche emozioni ha una vera occasione e ne approfitta.
Diciamocelo chiaramente: questa di Melfi era vista da tutti come l’occasione della svolta. Ebbene, la svolta non c’è stata. E domenica arriva il Lecce.
LA PARTITA Paolucci parte ancora dalla panchina, con Russotto a completare il tridente insieme a Di Grazie e Calil. In difesa, Nava al posto di Parisi (indisponibile). Mazzarani siede in panchina. Le scelte di Rigoli dunque premiano la continuità rispetto alla partita col Messina, come anticipato nei giorni scorsi.
Nei primi venti minuti l’unica emozione la procura un liscio di Nava. Ci prova Russotto da fuori, ma l’unico (potenziale) pericolo lo crea il Melfi con Pompilio.
I rossazzurri non riescono a dettare il ritmo alla sfida. La manovra ne risente vistosamente, anche a causa di molti errori di palleggio. Gli etnei però si svegliano attorno alla mezz’ora. Di Cecco in girata manda di poco alto. Ma l’occasione migliore è per Gil che di testa costringe il portiere di casa Gragnaniello alla respinta d’istinto. La squadra di Rigoli è adesso più incisiva.
Poco prima del quarantesimo, ci prova anche Di Grazia su assist di Calil. E’ ancora bravo Gragnaniello. L’occasione è d’oro e il tiro doveva essere più convinto.
Di Grazia è ancora protagonista nella prima parte della ripresa. Il numero 23, servito da Russotto, di destro ma da posizione defilata, trova ben piazzato il portiere lucano.
Al 52° però in vantaggio ci va il Melfi. Difesa e centrocampo del Catania si fanno tagliare come il burro da un assist filtrante in verticale che trova libero Defendi. Diagonale di destro e palla in rete.
Solite amnesie che ritornano e il Catania subisce ancora. Biagianti si fa male nell’azione che segue quella del gol. Rientra con una vistosa fasciatura. Russotto cerca la conclusione da fuori, poi Rigoli opta per il cambio. Torna Paolucci, esce Di Cecco. Catania a trazione anteriore, ma di grandi occasioni per il pari non se ne vedono.
L’allenatore etneo pesca ancora dalla panchina, e con costrutto. Entrano Barisic e Mazzarani, per Calil e Djordjevic. Il nuovo acquisto rossazzurro all’82° costruisce per Russotto che crossa. Barisic di testa anticipa tutti, traiettoria beffarda che scavalca Gragnaniello: 1-1. Dopo la rete etnea ci prova ancora Paolucci, ma il tiro è debole. Finisce 1-1. Ancora un pari. Ancora alla ricerca del Catania.