PALERMO
«La trattativa per cedere il Palermo a un consorzio cinese è cominciata 3-4 mesi fa e va in parallelo con altre trattative ma le possibilità che vada in porto sono dell’80-90%». Parola di Maurizio Zamparini, che ai microfoni di Sky Sport fa il punto sul futuro del club rosanero. «Non ho chiuso la porta a nessuno ma a fine mese ci sarà un altro incontro – prosegue – Mi avevano detto che i cinesi hanno bisogno di tempi più lunghi ma che quando hanno deciso, è così. C’è anche la loro volontà politica di investire nel calcio e mi auguro che facciano lo stadio, il centro sportivo, e portino il Palermo al livello di una squadra medio-alta».
Poi nostalgico e sentimentale, insomma, Zamparini come non te lo aspetti. Così il presidente del Palermo nel giorno della partita numero 1000 in Serie A del suo club guardando al passato e analizzando i momenti più importanti della sua gestione: «L’emozione più grande è stata quando abbiamo riportato il Palermo in serie A dopo tanti anni con Guidolin. È stato anche il Palermo migliore che ho avuto, quando abbiamo chiuso il girone d’andata con 38 punti, ma anche quello di Pastore e Sabatini è stato sullo stesso livello, era il Palermo che sognavo, di giovani che sarebbero diventati poi fuoriclasse. C’erano giovani di grandissima qualità, giocatori come Ilicic, Miccoli, Barzagli, Zaccardo, Barone, Grosso, avevamo 5-6 nazionali».
E per quanto riguarda i colpi mancati di mercato Zamparini ha dichiarato: «I miei rimpianti? Tevez e Aguero. In quel periodo potevo spendere ma alla fine li hanno presi gli altri». Difficile stilare una top 11 e se fra i pali sceglie l’attuale numero uno Posavec («non ho mai avuto grandissimi portieri»), per la difesa la scelta ricade su «Grosso a sinistra, Barzagli centrale e Zaccardo a destra». A centrocampo i migliori sono stati «Ilicic e Pastore, davanti il numero uno è Dybala anche se pure Miccoli ha dato tanto, così come Cavani, anche se Colantuono voleva mandarlo a giocare in Inghilterra».