CATANIA
In due arriveranno dal ministero, in due dalla Regione siciliana e poi ci sarà anche un carabiniere del Nas. È attesa fra oggi e domani una task force ministeriale all’ospedale Cannizzaro di Catania. Un’ispezione che arriva a pochi giorni dalla morte di Valentina Milluzzo, 32 anni di Palagonia, alla diciannovesima settimana di gravidanza.
La donna è morta dopo il decesso dei due gemellini che teneva n grembo e che sono nati prematuramente.
La Procura ha aperto un’inchiesta sulla vicenda in cui emerge la posizione di un medico obbiettore di coscienza. Lo stesso che avrebbe impedito l’aborto necessario per salvare Valentina.
La famiglia si è affidata alle mani dell’avvocato Salvatore Catania Milluzzo, il quale sostiene che il medico che è intervenuto mentre la donna era ricoverata si sarebbe opposto fermamente all’estrazione del feto che presentava gravi difficoltà respiratorie e lo avrebbe fatto solo nel momento in cui fosse morto.
Una scelta che con ogni probabilità ha giocato un ruolo sostanziale sulla vita di Valentina, il cui quadro clinico si sarebbe improvvisamente aggravato fino alla morte.
Tutti questi particolari sono contenuti in una denuncia che la famiglia ha presentato in Procura e nella quale viene ricostruita dettagliatamente la storia: Valentina, infatti, è stata ricoverata il 29 settembre per un’improvvisa dilatazione dell’utero. Poi la febbre, i dolori, le forti nausee e una pressione arteriosa bassa quindi l’aggravamento il 15 ottobre. Nel frattempo emerge che uno dei due gemellini respira male ma, secondo quanto riferito dai parenti, il medico si sarebbe rifiutato di intervenire perché obbiettore di coscienza.