Inaugurato a Roma il Museo della Zecca nella nuova sede di Via Salaria 709, all’interno del complesso industriale dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Il museo, è stato aperto alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dei ministri Pier Carlo Padoan e Dario Franceschini e del comandante generale della Guardia di Finanza Giorgio Toschi, restituisce al pubblico uno scrigno di meraviglie,tra monete, medaglie, conii, punzoni e modelli in cera, accanto a un imponente apparato di macchinari storici destinati alla lavorazione di monete e medaglie. Impreziosito al suo interno dai resti di un mausoleo romano di età imperiale della metà del II secolo d.C.
Il museo, il cui progetto scientifico è curato dalla professoressa Silvana Balbi de Caro, documenta non soltanto la storia della Zecca, ma anche quella del nostro Paese, in un percorso espositivo articolato in due sezioni distinte. Il visitatore potrà ammirare l ‘affascinante storia, lunga 200 anni, della nostra cara vecchia Lira, dal marengo in oro alla lira di carta, passando da Napoleone all’Italia unita, dal Fascismo alla Repubblica. Le preziose medaglie della serie pontificia, che testimoniano la storia dei giubilei cristiani e del passaggio dei pellegrini. Le splendide cere del celebre incisore romano Benedetto Pistrucci, come quella realizzata per modello della sterlina che ritrae San Giorgio nudo mentre affronta il drago con una lancia spezzata o quella in rosa chiaro, creata addirittura in 30 anni, che presenta il Trionfo di Bacco e Arianna. E poi, infine, le macchine storiche, dal bilanciere pontificio di Clemente XII alla lingottiera del reparto fonderia, dal torchio tipografico al pantografo tridimensionale, tutte macchine ancora perfettamente funzionanti. Il percorso, inoltre, è arricchito da ricostruzioni virtuali di antichi ambienti di lavoro, filmati d’epoca e fotografie, in un vero e proprio viaggio nel tempo.
Il Museo della Zecca di Stato, è nato agli inizi dell’800 come Gabinetto Numismatico dello stabilimento monetario pontificio, poi passato al Regno d’Italia nel 1870, è in continuo mutamento, la sua collezione viene infetti incrementata ogni volta che si realizza una moneta.
Il ministro Franceschini durante l’inaugurazione ha affermato: «Questo museo contiene davvero la storia italiana. Ogni singola macchina ancora funzionante testimonia lo sforzo tecnologico compiuto in Italia, ogni moneta mostra la storia e la bellezza della nostra arte». Parole di entusiasmo anche da parte del ministro Padoan, che ha sottolineato quanto il nuovo museo riunisca in sé «cultura, bellezza e tecnologia, a dimostrazione che in questo Paese c’è davvero una grande energia».