Mi sono innamorato!
Inutile nasconderlo o far finta che non sia cambiato nulla.
Da tempo è ormai accertato che amiamo le bionde ma poi sposiamo le brune, ma per uno che è stato con entrambe e continua a stare con una bionda, scoprire d’improvviso un amore sfavillante di quelli che ti ruba l’anima e la mente per una bruna, diventa un problema da psicoanalisi.
Se sostituiamo le brune con i PC e le bionde con i Mac capiamo subito che, oltre ad averte dei forti disturbi, il problema è di levatura sociale e tecnologica.
Da tempo uso i device Apple sentenziando parole malsane sui PC o su ciò che ne rimane, ricordando a tutti l’affidabilità dei bellissimi device della Mela morsicata.
Ma qualche giorno fa, subito dopo aver applaudito i nuovissimi MacBook Pro, vedo che il giorno prima Microsoft aveva uscito dal cilindro una meraviglia: il Surface Studio.
«Quello che gli utenti Apple hanno sempre voluto diventasse l’iMac»
Da quanto è scesa in campo con prodotti proprietari, dopo le varie sperimentazioni fatte con gli smartphone della serie Lumia e l’assorbimento dell’intero comparto Nokia, Microsoft ha realizzato device in grado di scalfire l’apogeo Apple nel campo dei portatili di fascia alta e, da qualche tempo, dei tablet.
La serie Surface non solo ha tra i device un ottimo tablet, ma colma pienamente il dubbio “portatile o tablet?” avendo lo stesso sistema operativo che montano i computer tradizionali.
Certo è che il prezzo non abbia attirato tantissimi acquirenti o tramutato i devoti al mondo Apple in fan del sistema Windows, ma hanno di certo iniziato a far parlare della casa di Redmond, non solo per sistemi obsoleti ed instabili.
Windows 10 è il frutto del rinnovamento apportato dal tanto discusso W8 e della stabilità dell’ancora ampiamente utilizzato W7, ed il suo utilizzo multipiattaforma diviene sinonimo di ecosistema, termine molto caro ai rivali Apple.
La serie Surface, che trova al momento nei portatili/tablet il suo uso migliore, si reinventa con il primo device all-in-one targato Microsoft, passato in sordina per l’atteso evento Apple del giorno dopo.
Grandi assenti alla presentazione di Cupertino sono proprio i computer fissi, ed essendo gli iMac fermi esteticamente dal lontano 2012, ci si attendeva un ammodernamento, ma nulla è stato presentato! forse perché non all’altezza di ciò che gli ormai diretti concorrenti hardware hanno presentato il giorno prima, ovvero il Surface Studio?
“Il nuovo Surface Studio è stato il vero protagonista del Microsoft Event: un computer all-in-one con caratteristiche tecniche difficili da trovare su altri dispositivi: schermo da 28′ pollici touch-screen sviluppato appositamente per i creativi e per migliorare la produttività a lavoro grazie ad alcuni accessori come il Microsoft Dial, una periferica che se appoggiata sullo schermo permette di attivare funzionalità particolari. Ma non solo. Infatti il computer all-in-one, grazie a una speciale cerniera a gravità zero, può trasformarsi in un tavolo da lavoro dove poter realizzare al meglio le proprie attività” – scrive sul prodotto il noto sito CULTUR-E.
Un vero e proprio taglio col passato, ma la domanda che mi è venuta in mente dopo tanta gioia è stata: se Microsoft fosse scesa nel campo hardware già negli anni ’90, avremmo avuto l’ ”era Apple”, iniziata col ritorno a casa di Steve Jobs?
Forse, ancora una volta, è tutto merito suo ed a provarlo è il filmato che segue, dove vengono comparate le due presentazioni, del nuovo MacBook e del Surface Studio, e si evince di come proprio dal “voler emozionare l’utente con della tecnologia utile e bella” sia nata una vera rivalità sul mercato tecnologico, dove copiarsi e superarsi a suon d’innovazione è l’unica regola, dopo quella dataci, appunto, dal buon Steve.