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Il mistero dei putti scomparsi dalla candelora. Parla il restauratore – Ultima TV


CATANIA

«A me qualcosa non torna. Gli angeli della candelora degli ortofrutticoli sono lunghi 52 cm e hanno un’apertura alare di 32, quindi sono voluminosi. Chi è uscito dalla chiesa della Madonna del Carmine con i putti sarebbe stato notato per ovvi motivi. Impossibile che nessuno si è accorto di nulla». È molto sospettoso il signor Pietro, il restauratore che giorno uno, recandosi nella parrocchia per studiare la posizione del quarto angelo del cereo che sta restaurando, si è accorto che mancavano gli altri tre.

«Quegli angeli hanno un valore inestimabile, sono dell’800 e sono stati fatti a mano. Alla candelora sono attaccati attraverso un’asta di ferro di circa 15 cm e dunque per staccarli ci vuole tempo. Chi li ha rubati è rimato all’interno della chiesa per un po’. Come è possibile che nessuno dei parrocchiani se ne sia accorto?».

Il signor Pietro si occupa del restauro del cereo dal 2014. Nel 2015 ha ritoccato i putti dell’ordine superiore e adesso stava lavorando con quelli dell’ordine inferiore. Il quarto angelo, infatti, non è stato rubato proprio perché lo aveva lui in officina per il ripristino di una mano che, durante la festa di Sant’Agata dello scorso febbraio, si è rotta.

«Nel 2014 spostando un cereo all’interno della chiesa, una bandierina ha urtato un lampadario e si è sganciata una catena. Ricordo benissimo che chi gestisce la chiesa venne subito a chiedere giustamente conto e soddisfazione. Adesso, invece, nel caso del trafugamento dei putti ci hanno risposto che sono cose che possono accadere. A me sembra molto strano».

Un giallo a tutti gli effetti. Adesso si va a caccia delle telecamere dei circuiti di videosorveglianza per tentare di risalire al “misterioso” ladro. I putti rivenduti sul mercato potrebbero fruttare dagli 5 agli 8 mila euro ciascuno.

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