CATANIA
«Non consentiremo che la nuova legge anticaporalato resti sulla carta, priva di efficacia». Dalla Sicilia, dove la Uila regionale è stata protagonista di una lunga battaglia contro i cattivi frutti del lavoro nero in agricoltura, il segretario generale, Stefano Mantegazza, lancia a Governo e organizzazioni di settore un appello che è anche un monito.
«Ieri all’Inps è stata pessima la “prima” della cabina nazionale di regia per l’attuazione della legge. Nessuna indicazione concreta, ne’ tempi certi. Siamo pronti a forti iniziative di mobilitazione d’intesa con gli altri sindacati, se burocrazie e associazioni imprenditoriali tentassero di svuotare nei contenuti una conquista di civiltà per il Paese”.
All’esecutivo, convocato dal segretario della Uila siciliana, Nino Marino, hanno preso parte anche i segretari di Uil Sicilia e Uil Catania, Claudio Barone e Fortunato Parisi, e la segretaria regionale organizzativa Uil, Luisella Lionti. Nel corso della riunione, Stefano Mantegazza, ha ricordato come l’emergenza-caporalato «sia ormai diffusa in tutto il territorio nazionale e non riguardi solamente le produzioni a bassa redditività».
Il leader nazionale della Uila s’e’, quindi, soffermato sulla vertenza forestali: «Assistiamo a uno stucchevole, inaccettabile, balletto di responsabilità tra governo nazionale e governi regionali. In Sicilia, per la sua autonomia statutaria, la questione ha specifiche connotazioni ma in tutta Italia la domanda si ripete senza risposte ormai da decenni e riguarda la reale volontà di dare attuazione a politiche ambientali per rendere sicuro un Paese che frana verso il mare, a diffuso rischio idrogeologico. Sulla forestazione e la difesa del territorio stiamo sollecitando, da inizio legislatura, scelte coerenti che allo stato attuale non vediamo».
Nino Marino, segretario Uila Sicilia, ha affermato: «Per l’anno in corso, abbiamo ottenuto la certezza del rispetto delle giornate lavorative previste dalla legge sui forestali. Fino a pochi mesi fa, il conseguimento di questo traguardo era tutt’altro che scontato. I problemi, però, non sono certo finiti. Abbiamo presentato al governo regionale e all’Ars un progetto sindacale di riforma del settore che resta ancora al palo. I forestali devono essere messi nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro al servizio della Sicilia, dentro e fuori i boschi, senza pause. Da gennaio a dicembre. Abbiamo il personale qualificato per combattere il crescente degrado di siti archeologici, parchi, aree a verde. È un delitto lasciare che tutto proceda così, tra improvvisazione e abbandono».
Claudio Barone e Fortunato Parisi hanno concluso ricordando come la «legge sul caporalato rappresenti la tappa fondamentale di un percorso che ha conosciuto un passaggio significativo proprio in terra d’Etna nel 2013, con il convegno di Adrano sui “nuovi schiavi” e i cattivi frutti del lavoro nero che oscura la dignità dei lavoratori, delle imprese e della società».
«Sosteniamo le battaglie sindacali – hanno dichiarato ancora i segretari di Uil Sicilia e Uil Catania – perché la legge trovi attuazione. Ribadiamo, inoltre, massima attenzione a difesa dei buoni frutti della nostra terra, che meritano rispetto in un ambito comunitario e nazionale di valorizzazione delle eccellenze regionali».