SIRACUSA
Una mobilità ingiusta perché priva del parere dei sindacati. E’ ciò che succede ad alcuni operatori del grande gruppo Augustea Spa, un’azienda chiusa come un riccio al confronto tra le parti. Ha già aperto le procedure di flessibilità lavorativa prevista con la legge 223/91, per le due imprese del gruppo, la Augustea Holding SpA e la Augustea Tecnoservice Srl. Un’operazione che riguarda una trentina lavoratori. «Il gruppo Augustea, nella riunione di questa mattina – dice il segretario provinciale della Filt Cgil, Vera Uccello – ha confermato di voler chiudere la sede di Augusta, per quanto mantenga nella sede megarese sia navi sia commesse, confermando pertanto l’avvio della mobilità per 28 lavoratori (impiegati in attività di programmazione economico/amministrativa, organizzativa, commerciale e finanziaria), salvandone non più di 5 o 6. Una scelta aziendale che certo noi della Filt non possiamo accettare e per questo abbiamo interrotto il tavolo delle trattative e proclamato lo stato di agitazione. Da domani partirà lo sciopero e nel frattempo i lavoratori resteranno a braccia incrociate».
Una scelta inusuale, che comporterà alla perdita di figure importanti nell’isola e in particolare per il settore della marineria. Infatti il gruppo Augustea è una società che fa capo ad un giro di grossi armatori che operano oramai da anni nei principali settori marittimi del rimorchio portuale e rimorchio di altura, con servizi affidabili ed efficienti, conosciuta in tutto il mondo e facente capo ad una famiglia di famosi imprenditori i Cafiero/Zagari. Restano sterili le motivazioni addotte dal gruppo Augustea per la messa in mobilità, che a loro dire sono legate alla disdetta del contratto di prestazioni di servizi da parte di rimorchiatori, disdetta che ha impattato, a dire della dirigenza aziendale, sull’attività dei lavoratori coinvolti nel servizio. Ma i sindacati non demordono e faranno di tutto affinché non si perdano i 28 posti di lavoro che tra l’altro sono operatori altamente qualificati.