ROMA
Via libera della Camera al decreto fiscale collegato alla manovra con 272 voti a favore e 137 contrari. Un’approvazione che arriva dopo la sessantesima fiducia incassata nella mattinata di ieri dal Governo Renzi. Il testo approda al Senato in modalità «blindata» senza quindi margini per ulteriori ritocchi, che di fatto comporterebbero poi la necessità di una terza lettura a Montecitorio proprio a ridosso della data dell’appuntamento referendario fissato per il prossimo 4 dicembre. Durante l’ufficio di presidenza di ieri a Palazzo Madama il Governo ha fatto quadrato con la maggioranza per ottenere dai senatori l’approvazione immediata già alla fine della prossima settimana.
Queste le principali novità: sulla sanatoria delle cartelle, i contribuenti potranno chiedere di chiudere i conti con Equitalia e anche con i Comuni (sono circa 4.500) che oggi riscuotono con l’ingiunzione di pagamento e non con il ruolo. Ammesse alla definizione agevolata (vengono scontati sanzioni e interessi di mora) anche i carichi affidati agli agenti della riscossione fino al 31 dicembre 2016. Un’estensione che, secondo le stime dell’Esecutivo, dovrebbe garantire 300 milioni in più nel 2017 e ben 1,1 miliardi nel 2018.
revista la possibilità di saldare il conto in cinque rate (nella versione ora in vigore sono quattro), versando il 70% nel 2017 e il restante in due tranche entro il 30 settembre dell’anno successivo. Si allungano anche i termini per l’adesione: la domanda potrà essere presentata entro il 31 marzo 2017 ed Equitalia dovrà rispondere entro il 31 maggio indicando importi e rate da pagare.