BAHIA
Forse una svolta nell’inchiesta della polizia brasiliana sulla morte di Pamela Canzonieri, la ragusana di 39 anni trovata morta a Bahia. Gli inquirenti stanno concentrando le loro attenzioni su una donna, già interrogata dagli investigatori, che potrebbe essere stata legata alla povera Pamela.
Il corpo della ragusana è stato trovato senza vita venerdì scorso in un appartamento in un residence nel quartiere di Mangaba, dove la donna siciliana aveva trovato lavoro come cameriera. A scoprirlo era stato il proprietario del locale dove la Canzonieri lavorava: un impegno stagionale a cui ormai era abituata. Da anni ormai, come hanno raccontato parenti e amici, si trasferiva in Brasile, a Salvador de Bahia, località dove sognava di trasferirsi definitivamente.
All’indomani del ritrovamento del cadavere, si è parlato della presenza di sostanze stupefacenti nell’appartamento di Pamela, ma è stato lo stesso padre della donna a smentire tutto: «Perché infangare il nome di Pamela così? Era una ragazza solare» ha detto papà Giovanni in un’intervista. La famiglia è distrutta dal dolore. E guarda all’inchiesta della polizia brasiliana sperando che la verità possa presto emergere.
Allo stato, quel che è certo è che gli investigatori hanno interrogato una donna che alcuni testimoni avrebbero visto litigare con la 39enne giorni fa. La donna però non è indagata. Nel frattempo è stata anche eseguita l’autopsia sul corpo della siciliana e si attendono i primi risultati che potrebbero fornire indicazioni utili per capire le ragioni delle escoriazioni trovate sul corpo. Soltanto successivamente arriverà il nulla osta per il rimpatrio della salma.
«Ci saremmo aspettati una telefonata da un rappresentante dello Stato – insiste Valeria, sorella di Pamela». È stata proprio Valeria, infatti, a scoprire casualmente e attraverso un post su Facebook della morte della sorella. «Invece nulla. Neanche uno squillo di telefono…».