CATANIA
Acireale. Oggi sarà il grande giorno, quello che la città di Acireale ricorderà per sempre. Una delle incompiute acesi, l’ecomostro, che da oltre 40 anni deturpa il meraviglioso scenario della Timpa di Acireale, verrà abbattuto.
Prima picconata, dunque, oggi alle 12 per lo scheletro di ferro e cemento armato di sei piani dell’Hotel Santa Maria La Scala, quel che resta del progetto di un albergo extralusso a strapiombo sul mare, la cui costruzione iniziò a metà degli anni ’70. Sono passati quarant’anni e, nonostante l’interruzione dei lavori, denunce, esposti, ricorsi e due sentenze, una del Tar e una del Cga, questo scempio edilizio da quasi mezzo secolo domina il paesaggio di Santa Maria La Scala.
Già nel 2000 il Tar si era espresso con parere favorevole per la sua demolizione, ma un contenzioso con i proprietari della struttura bloccò l’iter. Nel 2012 anche il Cga stabilì l’abbattimento dello scheletro e nel 2013 fu la Procura della Repubblica di Catania ad interessarsi all’abbattimento della struttura.
Acireale, dopo quasi mezzo secolo, arriva al termine di un percorso condiviso con la Procura di Catania, l’Assessorato regionale Infrastrutture e Mobilità, il Genio Civile di Catania e l’Azienda regionale Foreste Demaniali. «Si realizza un sogno – ha dichiarato l’assessore ai lavori pubblici, Nando Ardita – e possiamo dire che ci siamo riusciti grazie alla grande volontà e forza di un giovane sindaco e di questo tutti gli acesi devono essere orgogliosi».
I lavori costeranno 155 mila euro, spesa sostenuta dal Comune di Acireale e dalla Regione Siciliana e andranno avanti fino al prossimo febbraio. Come ha affermato il sindaco, Roberto Barbagallo: «dell’ecomostro della Timpa ai nostri figli resteranno solo gli scatti fotografici». Tra 90 giorni, infatti, non resterà nessuna traccia e si potrà solo raccontare la sua storia, indicando la Timpa che, finalmente, è stata liberata.