CATANIA
Le facce del “giorno dopo” referendum dicono tutti sugli scenari che, di qui a breve, segneranno le nuove strategie politiche. Tra divorzi più o meno annunciati e apparentamenti impossibili. Il risultato eclatante espresso dai siciliani contrari alla riforma, per l’esattezza il 71,58%, impone oggi una seria analisi agli uomini del Pd. Costretti a interpretare il connotato politico, e quello “umorale”, di un voto che dal popolo siciliano non si aspettavano.
Dalla parte dei sostenitori del “no” oggi emerge soprattutto il desiderio di stringere i tempi e galoppare veloci verso le nuove elezioni. A cominciare da quelle regionali, per sfruttare l’onda lunga del successo e misurare la reale forza del vero avversario odierno: i Grillini.