TRAPANI
Prima riunione, stamane al Palazzo del Governo, della “Rete interistituzionale contro la violenza sulle donne”. Il progetto, avviato dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Asp di Trapani e coordinato dal responsabile del settore Attività di Prevenzione, Antonio Sparaco, è stato illustrato al prefetto Giuseppe Priolo e ai rappresentanti delle Istituzioni e organismi coinvolti. Mondo della Scuola, Magistratura, Forze dell’Ordine, Sindacato e importanti realtà sportive del territorio, come il Trapani Calcio e la Pallacanestro Trapani, tutti insieme per creare, appunto, una rete in grado di fornire risposte adeguate alla problematica, partendo dall’educazione dei giovani. Il progetto dell’Asp – partito nel 2014 in via sperimentale e adesso adottato in maniera stabile – prevede la formazione specifica nei confronti di gruppi di studentesse per dotarle delle cosiddette “life skills”, quelle competenze utili a riconoscere e a difendersi dalla violenza. Anche ai docenti delle scuole aderenti sarà dedicato uno spazio di approfondimento sulle tematiche della violenza di genere. Un approccio, questo, fortemente sostenuto da Sparaco, dalla direttrice del Dipartimento di Salute Mentale, Giovanna Mendolia, e dal direttore generale dell’Asp, Fabrizio De Nicola, che si inserisce a pieno titolo nelle attività realizzate sul territorio e nei servizi erogati per garantire la salute dei cittadini. E’ allo studio la possibilità di coinvolgere nel progetto anche gli studenti delle scuole medie inferiori di entrambi i sessi.
Tra le attività c’è anche quella della sperimentazione del cosiddetto “Codice Rosa” – riguardante le speciali procedure da mettere in atto a favore delle donne vittime di violenza – al Pronto Soccorso dell’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala.
«Dobbiamo rapportarci – ha detto il prefetto Priolo – con nuovi strumenti per affrontare la problematica della violenza di genere e occorre farlo in sinergia, ciascuno con le proprie competenze. Questa rete è un’opportunità che monitoreremo e valuteremo attentamente».
Sono coinvolti nella Rete, oltre alla Prefettura e all’Asp di Trapani, l’Istituto Superiore della Sanità, i Carabinieri, la Questura di Trapani, l’Asp di Gorizia, la Procura della Repubblica di Trapani e la Magistratura di Sorveglianza, l’Ufficio Scolastico Provinciale di Trapani, la Uil di Trapani e gli Istituti scolastici “Rosina Salvo” di Trapani, “Piersanti Mattarella” di Castellammare del Golfo, l’Alberghiero “Florio” di Erice e il Liceo Scientifico “Ruggeri” di Marsala e le due massime società sportive trapanesi.
Un aspetto, quello della collaborazione interistituzionale, sottolineato anche dal comandante della Compagnia Carabinieri di Trapani, il capitano Livio Lupieri, che – come rappresentante provinciale dell’Arma – da quest’anno entra a far parte della Rete. L’ufficiale ha ricordato come non sempre si sia in grado di aiutare compiutamente, al di là della fase preventiva o repressiva, le vittime di violenze, che hanno anche la necessità di essere sostenute psicologicamente e di essere, a volte, allontanate dai contesti in cui vivono e condotte in luoghi sicuri prima che sia troppo tardi.
«Siamo promotori di salute – ha detto la dottoressa De Santi dell’Istituto Superiore della Sanità – e in questo concetto rientra anche il sapere vivere bene le emozioni e le relazioni; quando questo non accade scatta la violenza».
di Ornella Fulco
21 dicembre 2016