CATANIA
Quello che rimane della palazzina crollata, in via Crispi, a Catania sono i resti di una quotidianità sospesa. Ieri mattina i vigili del fuoco hanno concluso la fase di ricerca e soccorso. Hanno proseguito con il recupero beni ma soprattutto con la messa in sicurezza. Intanto nell’ambito di accertamenti tecnici irripetibili per l’inchiesta sul crollo di questa palazzina, in via Crispi, la Procura di Catania si avvia ad iscrivere nel registro degli indagati, come atto dovuto, uno dei sopravvissuti. E’ il 60enne ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Civico di Palermo con la prognosi riservata per ustioni sul 15% del corpo, in particolare alle mani e alla testa. I reati ipotizzati dal procuratore Carmelo Zuccaro sono disastro e omicidio colposi, per il crollo della palazzina e la morte dell’85enne che abitava al secondo piano. Le indagini puntano ad accertare eventuali responsabilità dirette o indirette nell’esplosione. Tra gli accertamenti, che avranno valore anche come incidente probatorio, potrebbe non esserci l’autopsia, se l’esame medico legale esterno sarà ritenuto sufficiente.
Intanto restano stabili le condizioni della bimba di 10 mesi ferita dopo il crollo della palazzina. I medici dell’ospedale Garibaldi Nesima di Catania oggi potrebbero svegliarla e tentare di farla respirare autonomamente. E resta ricoverata la donna di 69 anni, anche lei all’ospedale Garibaldi Nesima, dopo il crollo. Ha un trauma toracico importante e un versamente pleurico. Ieri è stata sottoposta a una tac.
1 marzo 2017