CATANIA
È successo tutto intorno alle 10 di ieri, nel reparto di Ginecologia dell’Ospedale Cannizzaro: un uomo, ha aggredito un’infermiera perché gli aveva vietato l’ingresso fuori dall’orario di visita, alla stanza dov’era ricoverata la moglie pronta per essere dimessa. L’infermiere riporta una frattura al polso destro e una contusione a una caviglia. Prognosi per 40 giorni.
Il pregiudicato Paolo Filippo Costarelli di 27 anni (classe 1990), era già noto alle Forze dell’Ordine per essere stato il protagonista di furti. É stato arrestato e immediatamente condotto in Questura e rinchiuso all’interno delle Camere di sicurezza in stato di detenzione: oggi il P.M. di turno ha stabilito il processo per direttissima.
Ma perché tutto questo accanimento? Come si può arrivare a livelli di inciviltà di questo tipo?
Due aggressioni in meno di una settimana: al Garibaldi centro e ora al Cannizzaro.
Il motivo dell’aggressione partirebbe dall’opposizione del regolamento alle pretese dell’uomo che si è infuriato scagliando contro l’infermiera il passeggino con il quale era arrivato in ospedale: un gesto dalla violenza tale da procurare alla vittima una frattura al polso e una contusione alla caviglia. Con un atto di forza l’uomo, si è introdotto all’interno della stanza di degenza del Reparto, fregandosene dell’applicazione delle leggi previste per il presidio ospedaliero.
Ma allertato dal personale sanitario, l’uomo è stato prelevato e ammanettato dal personale della Polizia di Stato in servizio presso il presidio del Pronto Soccorso, dove in ausilio, si è unita una Volante allertata dalla Sala operativa della Questura che, peraltro, si trovava nei pressi del nosocomio per la consueta vigilanza.
Dalle sigle sindacali di categoria, arrivano testimonianze concrete di come le Istituzioni siano latitanti. «Esprimiamo vicinanza e affetto all’infermiera dell’ospedale Cannizzaro e al vigilantes dell’ospedale Garibaldi oggetto di aggressioni da parte di utenti, e ringraziamo le Forze dell’Ordine per l’immediato intervento con il fermo degli aggressori. Purtroppo, quanto sta accadendo ultimamente è il prodotto dell’esasperazione dei cittadini, dei toni eccessivi, dei falsi miti violenti che vengono propugnati attraverso le serie televisive o tramite il web. Ormai chiunque è convinto di essere superiore alla legge ed alle regole, in barba al rispetto. E’ il segno di un decadimento palese che prende forma specie quando a non essere rispettato è il lavoro altrui, soprattutto quando viene svolto con diligenza e professionalità. Siamo convinti che è necessaria un’inversione di rotta per evitare una deriva sociale, ormai distante un passo. Ci rivolgiamo quindi a tutte le istituzioni, alla politica, ai media, affinché si faccia squadra per ripristinare uno stato di serenità e di sensibilizzazione generale all’osservanza delle regole per il bene comune».
A dichiararlo è il segretario generale territoriale della Ugl di Catania Giovanni Musumeci.
Il pres. dell’Ordine del Medici, Massimo Buscema, indignato per questo stato di fatto, con l’assenza più totale delle Istituzioni, dice che si tratta di una «situazione inaccettabile», e sostiene d’aver già da tempo inviato una lettera di “richiesto intervento” sia all’assessorato regionale alla Sanità, che al Ministero. Ma ancora nessuna risposta. Intanto il rumore delle aggressioni continua.
10 marzo 2017