MESSINA
Taormina. Non c’è pace per il Taormina Film Fest. Dopo il travagliato parto del bando per l’organizzazione della 63° edizione, prevista tra il 9 e il 17 giugno prossimi, che ha visto vincere il progetto presentato dalla società di telecomunicazioni Videobank, tutto è stato rimesso in discussione dalla rinuncia del direttore artistico, Felice Laudadio. L’esperto di cinema, che già aveva ricoperto questo ruolo dal 1999 al 2006, era stato uno dei punti di forza per far giungere Videobank in testa agli altri partecipanti al bando.
Ma per il giornalista e produttore di origini pugliesi non si sarebbero concretizzati i presupposti per proseguire in questo compito, in quanto «venute meno le condizioni necessarie irrinunciabili per la serietà e per l’impegno che un Festival come quello di Taormina richiedono», come è stato scritto nella nota diffusa.
Laudadio e il suo staff, composto dal critico cinematografico Enrico Magrelli e dal giornalista e regista Marco Spagnoli, si son visti costretti a ritirarsi in quanto «Le singolari circostanze verificatesi nelle ultime settimane e la situazione di generale incertezza che avvolge il destino del Festival impediscono, al momento, di restituire al pubblico e alla città di Taormina un evento internazionale degno di questo nome e all’altezza del suo grande passato».
La situazione creatasi ha rigettato la kermesse cinematografica nel caos, dopo le polemiche seguite, dapprima, all’intenzione di concedere senza gara all’Agnus Dei di Tiziana Rocca il rinnovo del management; successivamente la gara s’è fatta. Ma, immediatamente dopo le dichiarazioni di Laudadio, è sorta una grande preoccupazione, in primis da parte del sindaco di Taormina nonché presidente del Comitato di Taormina Arte, Eligio Giardina, che si è ritrovato questa gatta da pelare e nel bel mezzo dell’organizzazione del G7 di maggio.
E tutto questo con la spada di Damocle del ricorso di Tiziana Rocca, per l’arrivo della sua proposta per il Festival a termini scaduti ma, a suo dire, a causa del mal funzionamento della posta elettronica.
Negli ambienti ci si è immediatamente chiesti se, tutto sommato, alla fine non si riterrà di tornare in qualche modo alla vecchia soluzione Agnus Dei, quella che negli ultimi anni ha, bene o male, fatto svolgere il Taormina Film Fest, seppur utilizzando la cittadina e le strutture come scatola vuota, senza lasciarvi risorse economiche e mettendo da parte le professionalità di Taormina Arte per portare da Roma le proprie: proprio tutto questo aveva fatto insorgere la politica messinese e chiedere un bando di gara, i cui frutti son tutti ancora da vedere.
17 marzo 2017