SICILIA
Duecentoquaranta: una cifra che angoscia se associata a vite umane. Cadaveri che sono nei fondali, davanti le coste libiche. A 21 chilometri a nord di Sabrata. E le cinque salme che sono state recuperate sino ad ora potrebbero arrivare al porto di Pozzallo nelle prossime ore ma ancora il Ministero non si è pronunciato con certezza sulla destinazione. Sono giovani, giovanissimi, tutti fra i 16 e i 25 anni e sarebbero morti per annegamento. Nessuno, infatti, mostra segni di violenza.
Due i naufragi. Su quei gommoni forse di migranti ce n’erano in numero superiore alle possibilità: 120 0 150. Troppi per non affondare, è l’unica spiegazione che al momento si dà l’organizzazione umanitaria spagnola Pro-activa Open Arms che ha anche sottolineato che il numero delle vittime fra gennaio e febbraio è di 587 escluso quest’ultimo incidente.
Intanto il tribunale di Tripoli ha bloccato qualsiasi accordo tra Libia e Italia per fermare il flusso di migranti. Accordo che era stato raggiunto all’inizio di febbraio proprio per aiutare le autorità libiche ad ostacolare i trafficanti di esseri umani.
Adesso si attende la fiducia in Senato del decreto legge sui migranti prevista per martedì con un maxi emendamento. Mentre altre 240 famiglie piangono l’ennesimo naufragio.
24 marzo 2017