Continuiamo a registrare attacchi indiscriminati alla cooperazione tesi a scardinare uno dei pochi sistemi di erogazione di servizi sociali e sanitari che riesce a dare risposte ai cittadini in difficoltà. Servizi che le cooperative riescono ad assicurare nonostante la pubblica amministrazione non garantisca quanto dovrebbe, in primis la regolarità nei pagamenti.
Noi non intendiamo fare una difesa a priori di tutte le cooperative. Ma dobbiamo rappresentare e difendere la buona cooperazione, che è certamente assai maggioritaria e che rappresenta un punto di riferimento per i cittadini in difficoltà.
Conveniamo con quanti ritengono che il quadro normativo e la prassi non siano connotati da elementi di chiarezza, uniformità di procedure e di comportamenti valevoli per tutto il territorio regionale che oltre a mettere a rischio la trasparenza spesso determinano nei concorrenti sollecitazioni al ricorso ai tribunali amministrativi con allungamenti dei tempi di gara quasi biblici.
Auspichiamo che su questi punti si possa intervenire al fine di dotare il sistema di regole chiare, uniformi e valevoli per tutto il territorio regionale.
Sono questioni che poniamo da tempo senza ottenere risposta alcuna. Le buone cooperative sono le prime vittime se il sistema non garantisce regole chiare.
Poi c’è il tema, giusto, della libertà di scelta da parte delle famiglie. Noi non possiamo che essere i primi sostenitori di questo diritto, non solo per scelta di campo ma perché viviamo fianco a fianco con le loro difficoltà. Ma si eviti la demagogia e, peggio, si eviti di cavalcare elettoralmente il disagio senza curarsi di destrutturare uno dei pochi sistemi che hanno fin qui funzionato nonostante tutto. Se si vuole uscire dal sistema delle gare e dare ai fruitori dei servizi la necessaria possibilità di scelta, si dia vita, così come peraltro previsto dalla legge 502/92 e successive modifiche, ad un sistema di erogatori autorizzati e accreditati che, con i necessari requisiti in termini di organizzazione e professionalità, offra agli utenti possibilità di scelta garantendo la qualità che si deve a chi soffre già il disagio.
Si costruisca insomma, nell’ambito di un dialogo tra le diverse componenti della filiera, fruitori dei servizi, regolatore pubblico, fornitori di servizi e addetti, un sistema veramente capace di affrontare la complessa sfida dell’efficienza dei servizi di assistenza ai disabili ed al disagio.
Questo dovrebbe essere peraltro il primo obiettivo del piano socio-sanitario recentemente presentato dall’assessore Gucciardi alle parti interessate in occasione di una riunione alla Commissione sanità. Un piano che a nostro avviso, ferma restando l’impostazione generale, deve essere emendato con proposte dettagliate, finalizzate a garantire adeguate risposte all’utenza ed efficienza per la pubblica amministrazione, che abbiamo già trasmesso sia alla commissione che all’assessore che si è impegnato a riceverci nei prossimi giorni.
Nella profonda convinzione che sia necessario anche l’intervento del nuovo Assessore alla Famiglia auspichiamo pertanto di riscontrare in entrambi i rami dell’amministrazione la disponibilità al confronto, fin dai prossimi giorni, per affrontare il merito delle questioni avendo come punto di riferimento esclusivamente la soluzione al disagio dei cittadini e non piuttosto obiettivi che con essa non hanno proprio nulla a che fare.
28 marzo 2017