Conferenza oggi a Torre del Grifo di Pietro Lo Monaco. Tanti i temi toccati dall’ad, dal momento attuale al futuro della squadra:
«Questa conferenza serve per parlare della prossima gara e per fare un punto della situazione. La premessa basilare è che i primi ad essere perplessi siamo noi in società, direi sconcertati per l’andamento imprevedibile degli ultimi due mesi, dall’Akragas in poi. Appena due mesi fa noi eravamo sesti in classifica e con i 7 punti di penalizzazione saremmo stati quarti. Questa squadra ha spento la luce, è andata in tilt. Per otto mesi questa squadra è stata competitiva, per tre mesi è stata niente. Comprendo lo stato d’animo dei tifosi, l’amarezza della Curva Nord, ha fatto una scelta eclatante. Ho sempre detto che la nostra gente il Catania ce l’ha nel cuore. Mi sono posto tante domande, non so se le aspettative generali fossero di vincere il campionato e andare in serie B. Se mi chiedessero di andare a vedere il Catania sarei il primo a rispondere di no. Mancano due partite, per un gioco beffardo siamo ancora in corsa per i playoff. Abbiamo il dovere di provarci fino alla fine, non dobbiamo mollare di una virgola. Capisco la gente, però dico il Catania è sempre stata una squadra da amare. Faccio un appello alla Curva Nord, di tornare. Qualcuno si è offeso quando ho detto che tutti partecipano ai disastri, a cominciare dagli uomini del Calcio Catania. In quattro anni è cambiato tutto, compresi i giornalisti che hanno smesso di farlo»
«Eventuali promozioni non vengono perché ti chiami Catania. Il Foggia ha vinto programmando, con una società dietro e buttando tanti soldi, mancando da vent’anni in B. Tutti si permettono tutto. Non si vince con gli investimenti, ma con l’organizzazione, la mentalità, il rispetto delle regole. Chi da’ il diritto a tutti di ergersi a giudici?. Non si vince se non si è sani, se non si risana. La programmazione non la fanno i tanti soldi. Alla prima disavventura tutti sono pronti a scagliarsi sul Catania, offendere, accusare, giudicare. Potremmo dire che i giocatori non si sono adattati alla Lega Pro ma non che sono scarsi per la categoria, Scoppa e Drausio hanno giocato in A in Sudamerica, Marchese e Biagianti hanno fatto la A. Gli errori di Marchese sono incomprensibili ma non posso dire che è da buttare nella spazzatura. Abbiamo fatto un miracolo finanziario ad oggi e abbiamo speranze di uscirne. L’idea tecnica è quella di andare in 2-3 anni in B. Ad Agrigento tutti volevano la testa di Rigoli. L’abbiamo cambiato per osare qualcosa in più, una squadra che non era appariscente, trovare un gioco per andare ai playoff. Noi andremo avanti sulla strada del risanamento con l’obiettivo della B, ci metteremo un anno, due, quello che è. Vorrei che con noi ci fosse la nostra gente. Ci aspettano due o tre mesi infernali come scadenze. Vorrei fare i complimenti al Siracusa, vera sorpresa del campionato. Una squadra che gioca ad occhi chiusi, avversario meno adatto da affrontare ora come ora. Saremo rimaneggiati ma ce la giochiamo. Il ritiro non è punitivo ma serviva per concentrarsi meglio.»
Pozzebon a gennaio tutti lo invidiavano, lo voleva anche il Foggia, domenica ha sbagliato un gol clamoroso. A luglio abbiamo cambiato 23 giocatori, ne sono rimasti 5 che avevano gli stipendi più alti. Russotto è un’eterna incompiuta, purtroppo non incide, a gennaio lo abbiamo tenuto per i playoff. Quest’annata l’avevo messa in preventivo, speravo di andare ai playoff. Il Massimino non è più il fortino, anzi giochiamo contro tutti. La colpa di questi due mesi è nostra, in primi la società, poi lo staff e i giocatori. Abbiamo tolto la giornata rossazzurra perché non aveva senso. Pulvirenti? Per l’iscrizione ci sarà da tirar fuori un paio di milioni, questo dimostra la volontà della proprietà di impegnarsi. Abbiamo già l’allenatore per l’anno prossimo, abbiamo preso Lodi e stiamo lavorando, dovremo fare una squadra sui resti di quella attuale. Finora c’è stato da tirare fuori tanti soldini e lo ha fatto la proprietà, ci parlo continuamente. Le problematiche sono in capo all’azienda e le stanno risolvendo anche tramite vendite di immobili ecc. finora tutte le inadempienze sono state rispettate. Con il Credito Sportivo sono stati rimodulati 28 milioni di debito. Con lo Sporting abbiamo raggiunto un’intesa, aspettiamo che loro ci facciano le loro modifiche ma non sono andati avanti con la Fifa».