PALERMO
Il nuovo Consiglio di amministrazione dell’Ircac si è insediato stamane a Palermo. È composto dal presidente Sami Ben Abdelaali, da Adoldo Landi e da Angela Maria Peruca in qualità di consiglieri. Il passaggio di consegne fra il commissario straordinario uscente Antonio Carullo e il neo presidente è avvenuto nella sede dell’istituto, a Palermo, alla presenza del Collegio straordinario dei revisori, presieduto da Marcello Giacone e del direttore generale dell’ente Vincenzo Minì.
«Sami ben Abdelaali – si legge in una nota – ha garantito il massimo impegno da parte del consiglio di Amministrazione per assicurare la crescita ed il consolidamento dell’Ircac».
«Salvo colpi di scena dell’ultimo minuto che non ci aspettiamo, oggi si insedierà alla guida dell’Ircac Sami Ben-Abdelaali, già componente del Gabinetto dell’Assessore Lantieri e notoriamente felissimo del presidente Crocetta. Prosegue quindi senza sosta l’operazione di occupazione ‘manu militari’ di posti chiave dell’Amministrazione e delle sue società controllate da parte di Crocetta».
Lo dice Roberto Di Mauro, presidente del gruppo parlamentare Mpa all’Ars. «Non possiamo infatti non ricordare – prosegue Di Mauro – che Ben-Abdelaali, soggetto esterno all’Amministrazione regionale, non è stato sottoposto ad alcun vaglio, grazie a un escamotage che ne ha visto la precedente nomina (appena due giorni prima del decreto riguardante la carica di presidente Ircac) all’interno di un Gabinetto assessoriale. In questo modo è stato impedito all’Assemblea Regionale di vagliare titoli e competenze ed esprimere il proprio parere vincolante».
Per Di Mauro, «è un comportamento che non solo mortifica il ruolo dell’Assemblea Regionale, ma offende anche proprio il mondo della cooperazione, che meriterebbe un maggiore coinvolgimento in scelte che ne possono pesantemente condizionare l’operato in Sicilia».
Polemica aperta anche da parte del gruppo dei 5 stelle all’Ars che fanno saper come sui titoli di Ben Abdelaali, stia indagando l’Anac: «La sua nomina ai vertici dell’Ircac sempre più inopportuna. Crocetta ne prenda atto. Sulla strada tra l’Ircac e l’ex consulente del presidente della Regione piove un nuovo macigno. L’Autorità nazionale anticorruzione ha avviato un’indagine per passare ai “raggi x” le attestazioni dell’uomo di Crocetta, sulla cui genuinità i deputati del gruppo parlamentare hanno da tempo sollevato grossi dubbi e per questo lo scorso mese di marzo hanno scritto al presidente dell’Anac, Cantone».
«Evidentemente – dice il deputato 5stelle Giancarlo Cancelleri – l’Anac ha ritenuto fondate le nostre osservazioni. Crocetta prenda atto dell’improponibilità di questa nomina».
Secondo quanto scritto in una nota dei pentastellati: «Le contestazioni del M5S fanno riferimento a palesi contraddizioni contenute in una dichiarazione sostitutiva e a due curriculum prodotti da Ben Abdelaali in occasione della recente nomina ai vertici dell’Ircac e a quella ad assistente del presidente nelle relazioni con i Paesi del Mediterraneo, Africa e Mondo Arabo del 27 novembre del 2016. In questi documenti l’interessato si dichiara prima dirigente del consolato generale della Tunisia a Palermo, poi funzionario direttivo dello stesso consolato per “retrocedersi” infine a semplice funzionario. Non solo, Ben Abdelaali avrebbe lavorato al consolato non come dirigente – come da lui attestato – ma come semplice agente amministrativo».
Intanto il M5S ha inviato un nuovo esposto all’Anac e alla Corte dei Conti, in quanto i titoli di studio conseguiti da Sami Ben Abdelaali in Tunisia potrebbero non avere valore in Italia. In questo caso anche le precedenti nomine sarebbero inficiate e, pertanto, si profilerebbe anche un possibile danno erariale.