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Etna Sud, quegli impianti “perduti” per colpa di un sindaco “sbadato” – Ultima TV


CATANIA

Nicolosi. Quella del sindaco di Nicolosi, il geometra Antonino Borzì, è proprio una fissazione.

Espropriare: questa la parola che gli frulla in testa da quasi 10 anni. Un’ossessione che gli ha fatto perdere di vista la realtà, tanto da abbandonare il più grande tesoro del suo Comune, ovvero gli impianti sull’Etna. Uno stato di degrado assoluto certificato da professionisti del settore.

«Sulla Sciovia “Capannina” c’è da fare la revisione generale ovvero smontare le rulliere e fare tutte le verifiche. È necessario scomporre il riduttore e farlo revisionare, controllare la centralina dei freni, cambiare la fune che è notevolmente danneggiata (tra l’altro sono passati gli otto anni previsti per legge e dunque non rientra più negli standard normativi). Per quanto concerne la seggiovia è necessario rifare tutta la riverniciatura dei piloni, la revisione speciale, controllare le componenti elettroniche e rifare anche qui le funi, così come anche nel terzo impianto. È chiaro che un impianto che è stato abbandonato per oltre un anno sotto la neve e senza la corretta manutenzione è soggetto a tutte le forme di degrado».

A parlare è l’ingegnere Sergio Sottile, direttore di esercizio della funivia dell’Etna e di quella Taormina-Mazzarò, che evidenzia tutti i problemi legati agli impianti scioviari di Etna Sud.

Una situazione che sottolinea come l’inadempienza dell’amministrazione comunale di Nicolosi abbia comportato l’inutilizzabilità degli impianti scioviari a Etna Sud che hanno bisogno della revisione quinquennale così come imposto dalla motorizzazione civile. Impianti la cui gestione era stata affidata fino al 2015 alla società “Funivia dell’Etna” che, però, lo scorso anno ha fatto un passo indietro poiché chiamata in causa il 14 dicembre del 2016, ovvero a stagione sciistica già inoltrata.

Una «strana disattenzione» l’aveva definita il dottor Francesco Russo Morosoli, amministratore unico di “Funivia dell’Etna”, che negli scorsi mesi aveva sottolineato come il sindaco di Nicolosi «fosse al corrente delle condizioni degli impianti e avesse preferito mettere la testa sotto la sabbia creando volutamente una condizione di emergenza». L’inerzia dell’amministrazione comunale ha portato alla mancanza di un servizio pubblico. L’unico impianto disponibile agli avventori è stato, infatti, quello privato di “Funivia dell’Etna – Skilift Montagnola”.

Ma il Comune di Nicolosi, nella figura del suo primo cittadino, non è nuovo a inadempienze…

Tutto comincia nel 2002 quando l’attività eruttiva del vulcano distrugge gli impianti comunali affidati sin dal 1997 dal Comune di Nicolosi alla società presieduta al tempo dal dottor Gioacchino Russo Morosoli. Il Comune stabilisce allora il ripristino degli impianti su aree, però, appartenenti a privati. Una condizione perfettamente conosciuta dall’Amministrazione che nel marzo 2006 completa la ricostruzione degli impianti consegnandoli a “Funivia dell’Etna”.  Fin dal suo insediamento nel maggio del 2007 il sindaco geometra Borzì ha sempre sostenuto come la maggior parte degli impianti ricada in territorio comunale quando in realtà l’unico impianto maggiormente su suolo pubblico è inattivo. Da allora il geometra Borzì ha cercato di espropriarli per metterli a bando.  Il che ha un contorno kafkiano se si pensa che in questi anni, “Funivia dell’Etna” ha pagato un canone annuale per averli in gestione quando, per un macroscopico errore da parte dell’Amministrazione comunale, sono stati costruiti su terreni privati. Terreni non solo di proprietà di “Funivia dell’Etna” ma anche della “Turistica Mongibello” che ha già richiesto per le vie legali un milione e mezzo di euro come risarcimento danni per l’occupazione illegittima.

Non solo. Un altro contenzioso è quello con la ditta appaltatrice “Leitner Spa” a cui il Comune di Nicolosi ha affidato l’espropriazione dei terreni e la costruzione degli impianti. L’amministrazione comunale accusava la Leitner di essere l’unica responsabile del fallimento della procedura espropriativa chiedendo danni per 3 milioni di euro. Nel 2015 il Collegio arbitrale boccia la richiesta riconoscendo come negligente il Comune di Nicolosi poiché non avrebbe messo in atto le procedure propedeutiche per l’esproprio. Comune che viene condannato inoltre ad un risarcimento di circa 250 mila euro a favore della Leitner.

Per mettere un punto alla controversia nell’ottobre del 2012 il dottor Gioacchino Russo Morosoli propose al sindaco geometra Borzì il pagamento di un corrispettivo pari circa a 2 milioni di euro dilazionati in 5 anni dalla stipula del contratto, impegnandosi ad acquisire i terreni dei terzi (a propria cura e proprie spese) e a restituire tutto dopo una gestione di 25 anni. La risposta del primo cittadino nicolosita fu negativa e definita «giuridicamente non percorribile». Ma solo fino al 2015, quando durante un Consiglio comunale la strada diventa miracolosamente praticabile e il geometra Borzì si dice disposto alla transazione, a condizione che l’affidamento degli impianti oscilli in un periodo compreso fra 4 e 6 anni e che Funivia dell’Etna si faccia sempre carico degli espropri dei terreni dei terzi.  Una soluzione che non soddisfa la società in quanto in un lasso di tempo così breve i costi non sarebbero mai stati ammortizzati.

“Secondo i piani di Borzì – sostiene il dottor Francesco Russo Morosoli – ci saremmo rientrati attivando la seggiovia anche d’estate. Lui sa che l’ammorsamento fisso, cioè il sistema di collegamento permanente delle seggiole alla fune, serve solo ed esclusivamente per gli sport invernali altrimenti registreremmo innumerevoli infortuni. In più abbiamo chiesto al sindaco svariate volte di mostrarci il piano dei conti relativo all’affidamento di quei 4/6 anni. A tutt’oggi attendiamo ancora di conoscerlo».

Un contenzioso da milioni di euro che, dunque, si sarebbe potuto risolvere già anni fa accettando la proposta di “Funivia dell’Etna” e che, invece, vede deliberata in consiglio comunale l’accensione di un mutuo di 500.000 euro (chissà se basteranno…) per l’esproprio dei terreni.

Soldi che pagheranno i cittadini di Nicolosi tramite addizionale Irpef, Tari, e tassazioni comunali di ogni genere.

Misteri nicolositi…

18 maggio 2017



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