L’Ambasciata d’Italia a Bangkok, in stretto raccordo con la Farnesina, sta seguendo sin dall’inizio il caso di Gianluca Di Gioia, il turista italiano aggredito,
derubato e avvelenato in Laos. Lo fa sapere il ministero degli Esteri in una nota. La Farnesina, si mantiene in contatto con la famiglia del connazionale e si adopera per prestare ai congiunti tutta la necessaria assistenza.
I genitori di Di Gioia, originario di Caltavuturo, paese del palermitano, ma da anni residente in provincia di Varese, hanno rivolto un appello su Facebook per il figlio ricoverato in coma in un ospedale in Thailandia.
La famiglia e gli amici di Gianluca Di Gioia, il turista italiano residente in provincia di Varese, aggredito, derubato e avvelenato in Laos, hanno raccolto i 100.000 euro necessari per il trasporto aereo del giovane a casa. Lo scrivono gli stessi amici che da ieri hanno creato su Fb il gruppo ‘”iutiamo Gianluca (Il Digio)”. Secondo quanto
riferiscono gli amici, il 36enne, insegnante di inglese, migliora lentamente, ma non è ancora in condizioni di essere riportato in Italia. Quindi la raccolta di fondi prosegue.
Di Gioia, molto conosciuto e benvoluto nel suo paese Venegono Inferiore, è ricoverato al Bangkok Hospital di Udon Thani in
Thailandia, a 11 ore di pullman, come riferisce una parente, dall’aeroporto. Accanto a lui da ieri ci sono la madre e il fratello Salvatore. L’aggressione, della quale non si conosce
alcun particolare, risalirebbe al 27 o 28 agosto.