CATANIA
Sul piede di guerra i genitori della scuola elementare Mario Rapisardi di Catania che si vedranno “sfrattati” per decisione della dirigente scolastica. Lunedì intanto, nel primo giorno di scuola, i bambini non si presenteranno e al loro posto, ci saranno i genitori intenzionati a protestare ad oltranza sino a raggiungimento di accordo
Non si placano le polemiche sul caso della scuola elementare Mario Rapisardi di Catania. Lunedì 18, primo giorno di scuola, gli studenti delle quinte classi non si presenteranno ai banchi di partenza di un anno scolastico che ancor prima di prendere l’avvio, manifesta già una serie di criticità.
Al loro posto, ci saranno i genitori che dalle 8.00 del mattino saranno davanti l’ingresso della scuola per contestare aspramente la decisione imposta dalla dirigente scolastica Rosaria Maltese.
La loro presa di posizione proseguirà ad oltranza fino all’accoglimento di una delle soluzioni proposte dal comitato dei genitori, accolte dall’assessore alle politiche scolastiche Valentina Scialfa e concordate bilateralmente.
Hanno già espresso il loro disagio e il loro disappunto, in modo forte e convinto. I genitori delle quinte classi della scuola elementare Mario Rapisardi di Catania non accettano la decisione presa dal dirigente scolastico di spostare o come dicono loro, di “sfrattare” quelle classi, dislocandole nei locali della scuola media “Carducci”, incurante dei disagi che ne seguirebbero.
E scatta il botta e risposta tra la dirigente e l’assessore Scialfa, ospite nei nostri studi ieri mattina