PALERMO
Palermo capitale della cultura. La cerimonia si è svolta al Teatro Massimo alla quale hanno partecipato figure di spicco come il premier Paolo Gentiloni, il ministro della Cultura Dario Franceschini, il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, il sindaco Leoluca Orlando, l’assessore comunale Andrea Cusumano, e l’assessore regionale Vittorio Sgarbi.
La cerimonia ha avuto inizio con le note dell’inno di Mameli ed è, poi, proseguita con l’esposizione del logo creato da Sabrina Ciprì, allieva universitaria dell’Accademia di Belle Arti, che rappresenta quattro P declinate in arabo, greco, ebraico e fenicio. Si tratta dei quattro popoli che nel corso della storia hanno occupato la città.
Nel corso dell’anno Palermo tornerà a ospitare una sinagoga all’interno dell’Oratorio di Santa Maria del Sabato, ma ci saranno anche altre novità. Già annunciate le mostre di Robert Capa e Antonello Da Messina, ci sarà anche il ritorno del ritratto di Donna Florio, così come il restauro di Palazzo Butera. E ancora: un’installazione del Premio Nobel Wole Soyinka, la riqualificazione dei giardini e del Castello della Zisa e della Casina Cinese-Pitré e la nascita di un No Mafia Memorial, un museo-archivio-laboratorio della lotta alla mafia. Il rilancio di Castello Utveggio, la ricollocazione dell’altare Gagini nella cappella dedicato allo Spasimo, l’opera Paese nel quartiere Danisinni e la presentazione in anteprima mondiale del progetto degli Aga Khan Trust for Culture di ricostruzione del suq, della moschea degli Omayyadi e del minareto di Aleppo, patrimonio dell’Unesco. Un totale di oltre 780 eventi e circa 600 iniziative.
Nel corso della cerimonia ha preso la parola il sindaco Orlando: «Tante culture qui sono il pezzo del mosaico che Palermo compone all’interno del Mediterraneo – ha spiegato – quest’anno sarà possibile mettere alla prova le eccellenze palermitane. Ci sono migliaia di iniziative che sono il frutto di un lavoro fatto in questi anni. Uno degli elementi caratteristici è che le periferie saranno più coinvolte del centro. Vogliamo abolire il termine periferie». Ha poi proseguito Musumeci: «un contributo di un milione di euro a valere sul fondo per le autonomie per Palermo Capitale della Cultura e per tutti quei comuni che nei prossimi anni dovessero conquistare dei titoli per delle caratteristiche specifiche. Penso ai borghi o ai premi che riguardano i paesaggi, le specialità culinarie e così via. Tutti i comuni siciliani quest’anno si devono sentire capitali d’Italia».
29 gennaio 2018