MESSINA
Insospettabili per i loro ruoli, ma alla fine sono scattate le manette. Frode fiscale, reati contro la pubblica amministrazione e corruzione in atti giudiziari sono le accuse che nella giornata di oggi hanno portato all’arresto di 15 persone tra cui Giancarlo Longo, ex pm di Siracusa, gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore e gli imprenditori Fabrizio Centofanti e Enzo Bigotti.
Si tratta di un’operazione congiunta tra la Procura di Roma e quella di Messina, con due indagini diverse volte alla ricostruzione del metodo utilizzato per la sistemazione di vari processi. Di particolare rilevanza la figura di Amara, 48enne avvocato con clientela internazionale, che negli ultimi anni sarebbe riuscito a condizionare l’esito di molti procedimenti amministrativi per un valore di centinaia di milioni di euro.
La figura di Amara è però collegata a un altro importante esponente giudiziario, l’ex magistrato di Siracusa Giancarlo Longo, colpevole di aver ‘mercificato’ la propria funzione per favorire i clienti proprio degli avvocati Amara e Calafiore in cambio di denaro. Longo, infatti, secondo la ricostruzione era solito creare tre fascicoli diversi per i suoi fini: fascicoli ‘specchio’ con cui il magistrato monitorava le indagini assegnate ad altri colleghi; fascicoli ‘minaccia’ in cui venivano inseriti i nomi di potenziali soggetti ostili agli interessi dei due avvocati. Infine, fascicoli ‘sponda’ con cui venivano legittimati alcuni incarichi consulenziali, spesso diversi rispetto all’oggetto delle indagini.
Grazie alla mano del magistrato, clienti e imprese vicine ai due avvocati sarebbero riusciti ad aggiudicarsi importanti contenziosi davanti al Tar Sicilia e al Cga. Su tutti quello riguardante il centro commerciale Open Land di Siracusa, per il quale il Comune fu condannato a un risarcimento di 24 milioni di euro e la causa sulla costruzione di un complesso edilizio che valse all’Am Group un maxi risarcimento da 240 milioni di euro.
6 febbraio 2018