Si respira aria nuova a Nicolosi dal giugno 2017. L’esito delle elezioni amministrative ha certificato la fine di un’epoca che, in dieci anni di governo, ha prodotto poco o niente; anzi, nella fase terminale della sua lenta agonia ha inasprito, senza precedenti, i rapporti con la Funivia dell’Etna, società da sempre impegnata nella valorizzazione del vulcano e nel lancio di proposte migliorative per il territorio.
Un accanimento ingiustificato mosso dalla mistificazione della realtà e segnato da costosi contenziosi e temerarie liti con il solo scopo di salvaguardare, a tacer d’altro, non certo l’interesse pubblico. Eppure la ricerca di dialogo e la formulazione di proposte concrete non sono mancate come quella, per esempio, tendente all’eliminazione del contenzioso sugli impianti di risalita costruiti dal Comune su terreni di privati mai espropriati. Una vicenda, lo ricordiamo, che ha costretto il Comune – soccombente nel primo giudizio con l’impresa costruttrice – a pagare 250.000 euro. Il tutto a carico dei contribuenti, gli ignari nicolositi. La proposta di Funivia dell’Etna, invece, se fosse stata presa in considerazione, avrebbe portato nelle casse comunali ben due milioni di euro, l’esproprio dei terreni e la restituzione degli impianti al patrimonio pubblico.
Vantaggiose proposte transattive sconosciute al consigliere Giuseppe Di Mauro colpito, in aula durante l’ultima seduta in ordine di tempo, da improvvisa amnesia. Assessore della precedente amministrazione, manifesta, con un certo imbarazzo, il vuoto di memoria che lo costringe a far presente che le proposte risalivano al 2005 e che le altre (tante e ripetute) non gli sono note. Non solo. La lettura in aula del contenuto della proposta sopracitata fatta nel 2012 e di quella del 2014 fa arrossire dalla vergogna il consigliere Antonio Scuderi che, dopo un lungo intervento in cui evidenzia la totale ignoranza degli argomenti trattati, resta senza parole e interdetto alla lettura in aula del contenuto della proposta stessa.
Poi il colpo di scena: ha superato ogni misura la strumentalizzazione ancora presente all’interno del Consiglio comunale in quanto di “verità nascoste” questa opposizione non ne è solo depositaria ma continua a farne motivo di discussione. Lo dimostrano le affermazioni, gravissime, rese dal consigliere Scuderi replicando al sindaco Pulvirenti che sottolineava come la precedente amministrazione aveva dichiarato agli uffici dell’Autorità sulla Concorrenza che la Funivia era l’unica via di accesso alle quote sommitali del Vulcano e che ciò non fosse vero.
Sornione e sorridente Scuderi, risponde con assoluta fierezza: “Ma sindaco! Ma questo all’Antitrust non glielo diciamo! Non è che possiamo fare un favore a Russo!”. Dichiarazioni da travaso di bile. Un consigliere comunale, ignorante delle questioni che tratta, manifesta, con fierezza, che dichiarare il falso è legittimo, perché il burattinaio così ha scritto nel copione di questa ignobile storia.
La nuova Amministrazione comunale, oggi, si sforza di riaprire quel dialogo che si era arrestato in nome di un non chiaro interesse, ma le ultime sedute del consiglio comunale vanno nella direzione opposta. “Mastro burattinaio” è più in forma che mai e muove ancora i fili dei consiglieri d’opposizione che rappresentano l’anacronistico malato terminale. In aula si susseguono interventi privi di sostanza, segnati dall’ignoranza del contenuto degli atti e, ancor più grave, palesemente “manifesto” delle verità nascoste dalla precedente amministrazione a cittadini e istituzioni.
La verità sta nel fatto che nei confronti di quella che può essere considerata la più importante azienda turistica del territorio e, forse, dell’intera regione, si è scatenata e si ripete una persistente azione denigratoria volta a restituire – alla comunità locale – un’immagine quasi mitologica dell’impresa stessa vista come un mostro da abbattere. Il tutto nonostante le tante e performanti proposte lanciate che avrebbero avuto – se almeno ascoltate – innegabili ricadute positive sul territorio. Il “mastro burattinaio” con i suoi fili, eppur si muove!