PALERMO
Tutti condannati i 21 imputati al processo per la lottizzazione abusiva di via Miseno, a Mondello. Gli imprenditori, i dirigenti e i tecnici comunali sono accusati a vario titolo di lottizzazione abusiva, violazione delle norme ambientali e abuso d’ufficio. I giudici hanno anche disposto la confisca dei terreni e dei manufatti abusivi.
Tra coloro che sono finiti sotto inchiesta, spiccano i nomi del tecnico comunale Mario Li Castri e di Giuseppe Monteleone, funzionario all’Edilizia privata. Entrambi condannati a due anni. Le case da loro acquistate in fase di costruzione dal proprietario del terreno, anche lui indagato, sarebbero state edificate in violazione delle norme a tutela delle zone vincolate. Li Castri e Monteleone, invece di aspettare l’approvazione del Piano particolareggiato da parte del Consiglio comunale, avrebbero scelto la strada più breve del Piano planovolumetrico.
Il giudice ha condannato a due anni anche il costruttore che realizzò le case, Paride Tagliareni; il progettista delle villette, Giuseppe Tagliareni; il notaio Santo Di Gati. Un anno e otto mesi (pena sospesa) per Loredana Maria Velardi e Paola Avellone; un anno e tre mesi (pena sospesa) per Angela Corso, Cristiana Fabozzi, Maria Vittoria Mirazzita, Graziano Magnanimi, Maria Concetta Fontana, Cristina Magnanimi, Francesca Vullo, Morena e Armida Perna, Concetta Ravalli, Salvatore Di Piazza; tre anni per Giuseppe Orantelli, Salvatore Lupo e Lucietta Accordino, responsabile del settore edilizia privata.
L’inchiesta è stata avviata dopo un controllo dei vigili urbani. Al Comune, che era parte civile nel processo, assieme all’associazione Codici Onlus, è stata assegnata una provvisionale di 500 mila euro.