Quarant’anni di radioconduzioni, grande talento e voglia d’avventura. E’ l’identikit di Ubaldo Ferrini, direttore artistico di Radio Academy e da tutta una vita, speaker radiofonico. Il talento e la determinazione di certo sono stati due elementi fondamentali per trasformare questa grande passione in un mestiere, ma Ubaldo ha l’argento vivo addosso: a quasi 50 anni si cimenta in nuove avventure per continuare a sognare.
La radio è passione, feeling, empatia. E di solito la passione arriva proprio durante i primi anni di età, quando si sogna di diventare medici, poliziotti o magari astronauti. Ma Ubaldo no, lui sognava solo di parlare dietro a quel microfono, entrando nel cuore di migliaia di persone. «Ho iniziato a fare radio quando avevo solo 9 anni. Se guardo le mie foto da bambino, sono quasi sempre seduto accanto ad un vecchio impianto hi-fi. La radio era la mia grande passione, la adoravo, pensavo che non avrei fatto altro nella vita».
La radio è stata un importante motore d’intrattenimento per tutti i nati negli anni 70, 80 e 90, a differenza di quanto si possa dire per la generazione 2.0: gli smartphone, i computer, i lettori mp3, oggi forniscono tutta la musica di cui abbiamo bisogno, così gli ascoltatori dei programmi radiofonici negli ultimi 20 anni si sono dimezzati. «La situazione è cambiata, un tempo gli unici intrattenimenti erano la tv e la radio, che si rivolgeva ad una platea più ampia e interessata. Ma nel 2016 cosa può affascinare? La musica si può ascoltare ovunque grazie alla tecnologia. Ci si dovrebbe concentrare più sui contenuti. La radio ha un futuro solo se la si rinnova, i talk show sono la strada giusta da intraprendere. Ad esempio, Radio 24 che trasmette solo parlato, con pochissime interruzioni musicali: quella è una radio che viene ascoltata con interesse, perché offre informazione, cultura. Oggi non c’è futuro per una radio che trasmette solo musica».
Cambiare, rinnovare, ravvivare, questo è Ubaldo Ferrini nel lavoro e nel quotidiano. Un maestro di radio e di vita, con un elemento che lo ha sempre caratterizzato: la voglia di tramandare la sua idea di radio. «Mi sono sempre sentito più a mio agio come coach, perché amo lavorare con la gente, con i giovani, creare squadre e formare talenti. Il mio obiettivo è tramandare, tramandare tutto ciò che so ed è quello che faccio con i miei allievi di Radio Academy, con i quali cerco sempre un feeling, cercando di infondere, attraverso delle lezioni, quello che serve per diventare un bravo speaker. Ed è lo stesso feeling che cerco sempre di creare con i miei ascoltatori, poiché questo è un mestiere fatto tutto di empatia e personalità».