Il prossimo sabato 29 ottobre sara’ presentata l’Opera Efian di ricostruzione virtuale di quattro aree della città di Noto antica, rasa al suolo dal terremoto dell’11 gennaio del 1693. Grazie a questa opera, infatti, i visitatori potranno vedere “immersivamente”, con l’utilizzo delle più recenti tecnologie informatiche, cio’ che oggi non esiste più, ma che c’era fino all’evento sismico del ’93.
Il progetto “Efian: Experimental Fruition Ingenious Ancient Noto”, è stato finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) all’interno del Pon 2007-2013. E’ il primo di questa importanza, su un sito archeologico, che viene realizzato in Sicilia.
L’Opera di ricostruzione virtuale e di cultura ad impatto aumentato e’ stata realizzata dal Dipartimento di Architettura dell’Università degli studi di Palermo, dalla scuola di Architettura di Siracusa dell’Università degli studi di Catania, dalla società Siqilliya srl di Barcellona Pozzo di Gotto, dalla Services & Advice srl di Palermo, capofila della compagine progettuale, in collaborazione attiva e molto partecipata con il Comune di Noto. Il Progetto Efia ha inoltre previsto il patrocinio gratuito esterno dell’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana.
Il progetto Efian si è classificato al primo posto nella graduatoria nazionale redatta dal Ministero tra i progetti finanziati con il bando start up, linea 2 cultura ad impatto aumentato.