Ancora scosse di terremoto nella montagna maceratese: una ventina quelle registrate dai sismografi dell’Ingv dopo la mezzanotte. Gli oltre 4 mila sfollati hanno trascorso la terza notte fuori dalle case, nei palasport, negli alberghi della costa e da ieri anche a bordo di un treno con vagoni cuccetta messo a disposizione dalle Ferrovie dello Stato a Fabriano. A Ussita invece, uno dei centri più colpiti, solo gli anziani sono andati in hotel. Gli altri terremotati hanno preferito i bungalow del campeggio. Fa freddo però, e la corsa della protezione civile per dare una sistemazione dignitosa a tutti i senza tetto si fa più stringente.
Non si può affrontare l’inverno nelle tende, ha ripetuto anche il premier Matteo Renzi, visitando i luoghi delle zone colpite. «Il terremoto sta mettendo a dura prova – ha detto il premier – ma l’Italia c’è, non lascia soli i cittadini, siamo più forti e ce la faremo». Il problema però è che in tutta l’area del sisma ci sono tantissimi edifici inagibili, e non sarà facile trovare una sistemazione adeguata e di lunga durata per così tante persone. Chiuse fino al 31 ottobre numerose scuole, per verifiche e sopralluoghi.
E una scossa forte è stata avvertita a Norcia mentre era in corso un vertice con i sindaci, la presidente della regione Catiuscia Marini, il commissario per la ricostruzione Vasco Errani e il capo della protezione civile Fabrizo Curcio, che stavano arrivando proprio in quel momento. L’incontro è stato interrotto e tutti sono usciti all’esterno del centro operativo comunale.
A Visso un primo pullman ha trasportato gli sfollati verso Civitanova Marche, secondo lo schema predisposto dalla protezione civile che ha preferito non rimontare le tendopoli, in considerazione della stagione e delle basse temperature. «Sinora hanno aderito 120 persone – dice all’Ansa il sindaco Giuliano Pazzaglini -, ma domani aumenteranno, qualcuno ha preferito rinviare la partenza a domani per organizzarsi meglio e stanotte dormirà presso parenti o amici, in paesi vicini».