CATANIA
Sono due i punti cardine dell’organizzazione giudiziaria a Catania mesi in atto dal presidente della Corte d’Appello, Giuseppe Meliadò. I dati sono stati illustrati durante il suo intervento in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del distretto di Catania. Una filosofia organizzativa, quella di Meliadò, essenzialmente incentrata sulla verifica dei risultati conseguibili per realizzare qualche miglioramento dell’apparato giudiziario anche in presenza di risorse scarse e non facilmente accrescibili e un’ interlocuzione istituzionale interna ed esterna che è risultata necessaria per consentire la predisposizione di risorse, materiali e professionali, adeguate ai bisogni che l’esercizio dell’attività giudiziaria manifesta in una realtà particolarmente complessa. «A un anno dal mio insediamento – sottolinea Meliadò – ho cercato di non operare alcun stravolgimento dei modelli operativi in concreto sperimentati nella realtà della Corte di appello e, per quanto di mia competenza, nel distretto e di integrare, in questa prima fase, tali modelli nei limiti in cui un pur limitato, ma deciso, miglioramento organizzativo può contribuire a risolvere il problema della durata del processo civile e penale che emerge dall’analisi del contenzioso. I primi risultati conseguiti mi sembrano incoraggianti».
28 gennaio 2017