TRAPANI
Un nuovo ulteriore colpo al patrimonio riconducibile al boss latitante Matteo Messina Denaro e alla famiglia mafiosa di Campobello di Mazara è stato inferto dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Trapani, che hanno proceduto alla confisca dei beni per un valore di circa 13 milioni di euro a carico degli imprenditori Filippo Greco, Antonino Moceri e Antonino Francesco Tancredi, nonostante siano stati assolti lo scorso anno dalla corte di appello di Palermo.
Il tribunale di Trapani ha infatti evidenziato la sussistenza dei presupposti alla base dell’originario provvedimento di sequestro, disponendo la confisca di 108 immobili (tra cui ville, abitazioni, fabbricati industriali, autorimesse, negozi, magazzini, laboratori e terreni), 4 società operanti nel settore dell’olivicoltura, 11 veicoli e numerosi rapporti bancari. I tre imprenditori erano stati arrestati nell’ambito dell’operazione “Campus Belli” disposta dalla procura distrettuale antimafia di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa e fittizia intestazione di beni.
L’indagine denominata “Campus Belli” aveva messo in luce le modalità di controllo delle attività economiche e produttive del territorio da parte dell’organizzazione, riconducibile a Messina Denaro, attraverso la gestione occulta di società ed imprese in grado di monopolizzare il remunerativo mercato olivicolo.
11 febbraio 2017