AGRIGENTO
Il solito Catania formato trasferta con in più la beffa del rigore sbagliato nel finale. Nonostante il vantaggio immediato e uno (sterile) controllo per più di venti minuti, sono subentrate le solite carenze dei rossazzurri quando giocano lontano dal Massimino. Cosa è che non funziona? A questo punto è necessario farsela, questa domanda. Cambiano i giocatori, ma quando i rossazzurri non calcano il terreno di casa, i risultati restano gli stessi. L’Akragas ha collezionato varie occasioni, fino a pareggiare e a ribaltare il risultato. Pino Rigoli, adesso in bilico, deve rinunciare all’ultimo a Djordjevic e Russotto, frenati da una sindrome virale che ha portato per entrambi febbre alta. I due sono rimasti in albergo dopo aver seguito la squadra ad Agrigento. Al posto di Djordjevic gioca Parisi. Molto applaudito il tecnico rossazzurro al ritorno all’Esseneto dove ha fatto molto bene: 3-5-2 per il Catania che gioca con la maglia-tuta mimetica, 3-4-1-2 per l’Akragas che diventa 5-3-2 in fase difensiva. Buona cornice di pubblico (2700 persone) e come preannunciato circa 600 tifosi rossazzurri (c’è stata anche una aggressione a due tifosi del Catania) . Supremazia territoriale fin dall’inizio per il Catania anche se di occasioni non ce ne sono molte.
La pressione però è costante e porta al rigore. All’undicesimo, cross di Marchese e fallo di mano di Sepe. Mazzarani spiazza nettamente il portiere Pane e porta in vantaggio il Catania. L’Akragas adesso deve cambiare impostazione della gara. Il Catania gestisce serenamente fino al venticinquesimo, poi la gara cambia. Gli akragantini sprecano con Palmiero che ben lanciato sul filo del fuorigioco, stoppa male favorendo l’uscita di Pisseri, ma costruiscono altre buone possibilità. L’occasionissima è per Longo che sulla sinistra trova il buco giusto (Catania che si è fatto sorprendere due/tre volte sugli esterni). Pisseri deve salvare in ottima uscita. I biancazzurri non si arrendono e il momento è favorevole per la squadra di Di Napoli: Salvemini va alla conclusione ma il tiro finisce a lato. Il Catania deve soffrire (Bergamelli viene ammonito per fallo sul solito Salvemini). Prima della fine del tempo, è Bramati di testa a mandare di poco alto. Dall’altra parte ci prova Tavares ma il colpo di testa è debole.
Il secondo tempo si apre come era finito il primo: Akragas più in palla e sempre pericoloso. Salvemini al quarto costringe Pisseri ad una super parata. Al quattordicesimo, meritato arriva il pareggio di Pezzella. Gran destro dal limite da più di venti metri e palla nel sette. Questa volta Pisseri non può nulla. Rigoli decide di sostituire Pozzebon e di inserire Barisic. Ma non cambia nulla. E’ sempre l’Akragas a menare le danze. Salvemini si procura il rigore che trasforma con una conclusione potente. Il Catania ha anche l’opportunità di pareggiare. Fallo su Biagianti e altro rigore. Ma questa volta Mazzarani si fa parare la conclusione da Pane. La squadra di Di Napoli soffia i tre punti al Catania, come all’andata. Questa volta con pieno merito.