CATANIA
Un passo indietro per il Catania al Massimino. Il 4-2-3-1 di Petrone non convince appieno in particolar modo se si considera che i due giocatori davanti alla difesa dovrebbero garantire qualità, quantità e ritmo e non ci riescono. Il risultato è una squadra che appare scollata e che non è riuscita a fornire un vero pallone giocabile a Pozzebon. Petrone (con tutte le attenuanti del caso, visto che guida il gruppo da pochi giorni) è stato chiamato per cambiare il trend in trasferta. L’obiettivo però era anche che (il trend) non cambiasse in casa, invece la partita di oggi non ha fornito in tal senso il risultato sperato.
La prima di Mario Petrone sulla panchina del Catania serve, in termini di formazione, a confermare le indiscrezioni che già circolavano subito dopo la firma del contratto (vale a dire lunedì): il modulo preferito da Petrone il 4-2-3-1 è ridisegnato sulla base degli interpreti attuali in casacca rossazzurra; 4, 2 più fantasia: dove la fantasia sta per Di Grazia, Mazzarani e Russotto alle spalle di Pozzebon. Tavares parte dalla panchina, Marchese gioca centrale (Bergamelli è squalificato), mentre davanti alla difesa ci sono Biagianti e Scoppa.
In effetti sull’asse Russotto, Di Grazia il Catania crea il suo primo pericolo. Il portiere ospite Maurantonio smanaccia un bel cross del numero 23 rossazzurro, ben servito da Russotto. Il Catania prova ad essere incisivo ma le scorie di Agrigento ci sono ancora e inoltre va metabolizzato il nuovo modulo. Il Taranto bello chiuso, con un 4-3-3 che è più un 4-5-1, certo non contribuisce ad agevolare il gioco, come d’altro canto era prevedibile. Altra possibilità al quarto d’ora con Russotto servito da Biagianti e, due minuti dopo, un tiro di Gil da posizione angolata e risposta di Maurantonio. Il canovaccio della partita è quello atteso: Catania che preme e Taranto che si difende con tutti gli uomini dietro la linea del pallone. Il ritmo non è granché, Russotto arriva alla conclusione ancora, ma il tiro si perde sul fondo. A fine primo tempo l’occasione migliore capita al Taranto, su calcio piazzato di Lo Sicco. La palla viene deviata sulla traversa da Pisseri. Finisce 0-0 un primo tempo senza emozioni.
La ripresa si apre con due conclusioni da fuori di Mazzarani e Magnaghi. Petrone prova a modificare la squadra, ma non modifica il modulo. Entrano Bucolo e Tavares al posto di Scoppa e Mazzarani. I cambi lasciano perplessi. Il risultato è una squadra scollata che non riesce ad innescare i quattro giocatori deputati ad offendere e isolati dal resto della squadra. Entra anche Barisic: il Catania costruisce solo una (clamorosa) occasione con Pozzebon che sfrutta una bella sponda di Di Grazia, ma trova la risposta del portiere avversario.
18 febbraio 2017
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