Questione di paura, questione di carattere. Chiamiamola pure come vogliamo, ma le criticità in casa rossazzurra ci sono e non si possono più nascondere. Da un punto di vista caratteriale e mentale le responsabilità sono in primis della squadra, parola di Maurizio Pellegrino, che ieri ospite della trasmissione “Ultima Parola in Sala Stampa” ha voluto inquadrare la crisi rossazzurra: secondo l’ex allenatore etneo non è solo una questione prevalentemente tattica, ma di atteggiamento.
Il Ko interno col Melfi, il fulmine al ciel sereno rappresentato dalle dimissioni di Petrone, la scelta di affidare la panchina a Giovanni Pulvirenti e (ultima in ordine di tempo) la sconfitta di Lecce. Un problema su un altro e un giocattolo che non sta funzionando come vorrebbero i tifosi e in primis l’ad Pietro Lo Monaco.
Quello che comunque trapela da Torre del Grifo, è che Pulvirenti non ha un mandato a termine, l’ex tecnico della Berretti sarà in panchina a Pagani e sarà al timone della squadra fino alla fine della stagione. Un segnale importante che la società vuol dare dopo i cicloni delle ultime uscite e il botta a risposta tra Pietro Lo Monaco e l’ex tecnico Mario Petrone.
L’amministratore delegato rossazzurro è pungente e in un’intervista ha additato l’ex allenatore del Catania di avere paura di fallire. Di contro, Petrone ha puntualizzato che le sue dimissioni hanno poco a che vedere con la paura, ma al contrario sono da considerarsi un atto di rispetto.
Polemiche e chiacchiere che non fanno bene a nessuno, così dopo la conferma di Pulvirenti, la palla passa adesso alla squadra, che in risposta alle critiche post Lecce ha negato una mancanza di coraggio e di voglia, e oggi si è ritrovata a Torre del Grifo per il primo allenamento settimanale in vista della Paganese. A 9 giornate dalla fine del campionato, il Catania è chiamato all’ultimo appello per salvare una stagione che l’ha vista grande con le “grandi” e spesso piccola con le “piccole” della categoria.
Servizio nel TG
14 marzo 2017