Il caldo colpisce, la Sicilia brucia. E’ emergenza incendi, nel ragusano e nel messinese diversi ettari di steppaglia sono stati avvolti dalle fiamme, provocando ingenti danni alle abitazioni e richiedendo l’impegno di Vigili del fuoco, operai forestali e Protezione civile.
Drammatica la situazione a Chiaramonte Gulfi, nel ragusano, dove gli incendi che proseguono senza sosta dalla notte scorsa, hanno ridotto in pessimo stato la pineta, oltre a colpire tra le altre strutture, due aziende zootecniche (distruggendole completamente) e diverse abitazioni che hanno costretto le famiglie all’evacuazione. Trasferiti in un istituto alberghiero anche i residenti di una casa di riposo e di un centro di accoglienza.
Sul luogo continua incessante il compito dell’unità di crisi, dove tra l’altro sono intervenuti anche due Canadair ed un elicottero Ericsson S64 col tentativo di domare le fiamme, che hanno già creato danni inquantificabili e messo in ginocchio l’economia agricola.
Un grosso incendio è divampato anche a Caltagirone, all’interno del sito di Kalat Impianti, struttura dedita allo smaltimento, recupero e trattamento di rifiuti, dove già da qualche ora le unità dei Vigili del Fuoco di Caltagirone e Grammichele stanno combattendo contro le fiamme (alte oltre 30 metri) che hanno originato una pericolosa nube da ritenersi tossica, per via della grande quantità di plastica bruciata e altre sostanze.
Situazione altrettanto complessa anche nella zona settentrionale, tra Patti e Sant’Agata di Militello, dove le fiamme alimentato dal forte scirocco hanno causato incendi e paura ad abitazioni e altre strutture, scongiurato al momento il rischio feriti ma permane l’allarme rosso dovuto alle elevate temperature.
1 luglio 2017