AGRIGENTO. Venticinque è il brutale numero di colpi inferti da Giovanni Riggio, 30 anni, meccanico palermitano che ha confessato l’omicidio del suo socio in affari, Giuseppe Matina, 39 anni. I motivi che avrebbero portato all’assassinio di Matina sarebbero di carattere economico perchè la vittima avrebbe preteso dei soldi da Riggio, minacciando di uccidere lui e la sua famiglia.
Con il pretesto di parlare di lavoro, Riggio è andato nell’officina di Matina dova ha avuto inizio una discussione che si è subito trasformata in un pesante litigio. In preda a un raptus Riggio ha preso in mano una lama da 20 cm e ha inferto 25 coltellate a Giuseppe Matina. E’ stato lo stesso Riggio a consegnare l’arma al commissariato la notte stessa dell’omicidio dopo essersi presentato alla polizia e aver confessato l’omicidio con i vestiti ancora macchiati di sangue.
L’omicida ha portato gli inquirenti sul luogo dell’assassinio, l’officina della vittima nella quale la polizia si è introdotta con l’aiuto dei vigili del fuoco.
Riggio sarà processato e condannato il prossimo 19 gennaio dalla Corte d’Assise di Agrigento per il reato di omicidio commesso tra il 5 e il 6 maggio scorso.
17 novembre 2017