Giornata di fuoco, destini appesi ad un filo e un futuro tutto da delineare. Il Catania, in ritiro a Torre del Grifo dopo la batosta clamorosa di Monopoli (sconfitta arrivata col passivo più pesante degli ultimi anni) è ancora al centro di un vortice.
Ci si lecca ancora le ferite, perché la prestazione del “Veneziani” non lascia incolpevole nessuno: né giocatori né comparto tecnico. E proprio sulla guida tecnica la dirigenza rossazzurra rappresentata in primis dall’amministratore delegato Pietro Lo Monaco sta valutando il da farsi. 4 nomi messi al vaglio e una pista a sorpresa.
Sorpresa termine non fine a se stesso, a spuntarla per la panchina, potrebbe, e il condizionale è d’obbligo, essere alla fine lo stesso Cristiano Lucarelli.
Se fino a ieri tutti gli indizi lasciavano presagire ad un divorzio tra l’allenatore e il club etneo nonostante nella giornata di ieri il livornese abbia diretto il primo allenamento settimanale, la situazione potrebbe evolversi e spiazzare chiunque. L’intenzione della proprietà dopo la pesante cinquina di Monopoli era chiara: via il tecnico e posti in esame diversi profili che potessero fare al caso della panchina rossazzurra.
Da qui la scelta di temporeggiare, non comunicare l’esonero a Lucarelli e il tempo dei perché. Alla base del contraddittorio di queste ultime ore ci sono diverse ragioni, prima su tutte la dose di responsabilità che non si ferma all’allenatore ma, come lo stesso Lo Monaco ha ribadito ai microfoni di Ultima TV, va data anche alla squadra. Ad incrementare i dubbi e le perplessità non è poi da escludere la difficoltà di arrivare a soluzioni alternative in panchina.
Non è un mistero che il profilo più gradito dalla dirigenza sia quello di Massimo Drago, ma il tecnico è ancora sotto contratto con il Cesena, dettaglio non di poco conto. Rimbalzate nelle ultime ore anche le candidature dell’ex Avellino Toscano, Padalino e Torrente.
Piste diverse, profili differenti. Ma ciò che è certo è che più passa il tempo e più crescono le percentuali della sorpresa (o conferma), lo scenario è più che aperto e la sensazione è che la scelta della dirigenza sia proprio dietro l’angolo.
20 febbraio 2018