I conti si fanno alla fine, e guai a lasciarsi trascinare dall’entusiasmo, in un contesto che era utopia qualche settimana fa, e che oggi è maledettamente reale, difficile da spiegare se non con i risultati.
Sembra essere cambiato tutto o forse non è cambiato niente, il Catania gioca adesso un ruolo diverso e stando ai fatti (e al calendario) sembra essere davvero padrone del proprio destino. Questione di testa e di fame, quella molla scattata dopo la débâcle di Monopoli e che nelle ultime gare (ultima in ordine di tempo lo splendido poker rifilato al Catanzaro) ha conosciuto il suo sfogo portando solo vittorie pesanti.
Entusiasmo sì, entusiasmo no. La piazza sogna e pregusta un sorpasso al Lecce, ipotesi ancora virtuale ma possibile, al contrario Lucarelli vuole scacciare ogni forma di entusiasmo, il Catania è una nave che deve arrivare al suo porto:
(Lucarelli: «Lavoriamo e combattiamo, spero di portare questa nave là dove deve stare, poi fatto il mio dovere vedremo cosa succederà»
Là dove deve stare – ha commentato il tecnico rossazzurro – capitano di una riscossa etnea che nel giro di 15 gironi ha rivoltato come un calzino giocatori e classifica. Dai gol di Curiale (attuale top scorer del girone C con le 14 realizzazioni) al muro eretto da Pisseri, etnei che appaiono in stato di grazia e con una marcia in più in vista delle ultime 5 battaglie.
Ancora un giorno di riposo per Biagianti e compagni, poi nuovamente in campo a correre e sgomitare per preparare la prossima partita, il posticipo della 34^giornata contro la Juve Stabia. Prima e dopo di allora il destino passerà dalle mani del Catania, per far sì che la nave torni davvero là dove il suo comandante ha scelto di portare.
3 aprile 2018