![Al Biografilm il debutto alla regia, dell'attrice catanese Tea Falco con un docufilm che racconta le diverse sfaccettature della Sicilia.](/wp-content/uploads/2018/06/tea-falco-696x464.jpg)
Al Biografilm il debutto alla regia dell’attrice catanese Tea Falco.
Citazione ‘modificata’ di un quadro di René Magritte per il titolo, ‘Ceci n’est pas un cannolo‘, e soprattutto tanta voglia di raccontare la sua Sicilia in questo docu-film che passa oggi al Biografilm Fest di Bologna per poi andare su Sky Arte il 29 giugno alle 19.45.
L’attrice trentunenne si è messa così per la prima volta dietro la macchina da presa per raccontare le tante voci della sua terra attraverso una serie di personaggi (esattamente venti) che danno libero sfogo alle loro opinioni: si va dal posteggiatore abusivo al trans, fino al poeta estemporaneo. Ne esce fuori un docu-film, tra Ciprì e Maresco e ‘N-Capace’ di Eleonora Danco, con una chiara vena surreale per descrivere una terra in cui si respira allo stesso tempo l’anima di Luigi Pirandello, la tragedia greca e la cultura arabo-bizantina.
“Facendo questo lavoro è come se avessi digerito la Sicilia”, ha dichiarato Tea Falco, nata come fotografa prima di diventare attrice. E aggiunge: “Volevo fare un’analisi antropologica della Sicilia attraverso venti personaggi e il loro punto di vista sulle cose della vita. Il fatto è che la mia terra resta la culla del mondo, anche se oggi è molto cambiata. Rimane però in lei una grande naturalezza e una forte identità culturale. In Sicilia – aggiunge – ci sono meno regole e dunque più tolleranza e libertà”.
Tra i monologhi di ‘Ceci n’est pas un cannolo‘ pareri diversi sul fenomeno dei migranti, c’è chi è per l’accoglienza totale e chi vorrebbe solo buttarli in mare: “Penso che la terra sia di tutti – dice la Falco – Non mi sento italiana, ma di appartenere all’universo. Le persone che emigrano hanno tutto il diritto di andarsene da un paese sfortunato e provare a vivere una vita migliore”.
15 giugno 2018